La Regione Veneto si prepara a un’innovazione significativa dal punto di vista dell’assistenza con l’introduzione dell’infermiere di famiglia e dell’infermiere di comunità. L’annuncio è stato dato dall’Assessore regionale alla sanità veneta, Manuela Lanzarin, che ha anticipato le finalità di questa nuova figura professionale prevista da un apposito atto costitutivo deliberato dalla Giunta regionale.
Questa figura, l’infermiere di prossimità, è stata pensata per affrontare i bisogni di assistenza legati alla cronicità e alla fragilità delle persone da seguire a domicilio. Si rivolge a quanti, per diverse ragioni, sono esclusi dall’assistenza domiciliare integrata, fuori dalla gestione nelle strutture intermedie-residenziali.
L’obiettivo principale è portare l’assistenza infermieristica più vicina alle persone, creando un legame stabile tra paziente e professionista sanitario. Questa iniziativa mira anche a rafforzare ulteriormente le professionalità nel settore della medicina generale, riconoscendo l’importanza del ruolo che gli infermieri svolgono nella cura e nell’assistenza.
Il modello professionale dell’infermiere di famiglia prevede una formazione accademica specifica e la presenza di un infermiere di famiglia o di comunità ogni 15 infermieri orientati a questa specialità, formati attraverso un corso specifico.
Gli infermieri di famiglia saranno particolarmente coinvolti nella presa in carico delle cronicità, rivolgendo particolare attenzione ai pazienti che hanno difficoltà ad aderire ai trattamenti prescritti, hanno perso autonomia o risultano fragili, con un’età pari o superiore ai 65 anni. L’obiettivo è garantire un’assistenza mirata, continua e personalizzata a quanti hanno maggiormente bisogno.
Un punto chiave di questa iniziativa è l’investimento nella formazione professionale. Come ha evidenziato l’Assessore Lanzarin, sono previsti corsi regionali approfonditi per acquisire le competenze necessarie.
Il percorso di formazione inizierà con circa cento infermieri incaricati con funzioni organizzative. A questi si aggiungeranno altri 115 infermieri referenti per la formazione sul campo e 1.800 infermieri del territorio.
L’introduzione dell’infermiere di famiglia rappresenta una svolta fondamentale nell’approccio alla salute e all’assistenza sanitaria, mettendo al centro il paziente e fornendo un supporto continuo e dedicato alle persone con bisogni di salute complessi. La Regione Veneto sta dimostrando un impegno concreto nell’innovazione del sistema, prefigurando un futuro in cui l’assistenza sarà proattiva, orientata verso la medicina personalizzata.
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