Campania sul podio
La percentuale di pazienti presi in carico da strutture della Rete, la percentuale dei ricoveri di pazienti residenti con diagnosi per cancro la distinzione per patologia, l’indice di fuga fuori regione. E poi, per finire, i tempi di attesa e la percentuale di ricoveri in strutture della rete entro 30 giorni dalla data di prenotazione con distinzione per patologia. Sono i parametri di valutazione delle performance delle reti oncologiche regionali messi sotto la lente del monitoraggio annuale dell’ Agenas che il 27 Maggio pubblicherà il sesto rapporto sul tema relativo ai dati del 2023 e 2024. Il monitoraggio è stato eseguito sulla base del Questionario auto dichiarato dalle Regioni e Province autonome, nonché da una serie di indicatori riguardanti le sette patologie oncologiche maggiori (mammella, colon, retto, polmone, prostata, ovaio e utero) riferiti al 2023.
La vera sorpresa è il balzo in avanti compiuto dalla Roc la rete oncologica campana che, già piazzatasi in un lusinghiero quinto posto nella precedente rilevazione, quando già si segnalava la suscettibilità di un ulteriore passo in avanti, sale ora sul podio, raggiungendo il terzo posto. Non a caso il modello della Roc è stato assunto a modello da Calabria, Puglia, Sicilia, Basilicata e, di recente, anche Lazio.
“La gestione dei pazienti oncologici presenta sfide complesse – spiega Sandro Pignata primario dell’istituto tumori Pascale di Napoli e coordinatore della rete – richiedendo un approccio organizzativo articolato per garantire diagnosi e trattamenti tempestivi”.
La regione Campania, con circa 6 milioni di abitanti e 33.000 nuovi casi di cancro all’anno, affronta tassi di mortalità per cancro superiori alla media nazionale e storici modelli di mobilità passiva. Per cercare di arginare queste criticità, nel settembre 2016 è stata istituita la Rete Oncologica Campana (ROC), un Comprehensive Cancer Center Network (CCCN) che comprende 11 Centri oncologici di riferimento, 7 Aziende sanitarie locali (Asl) e, con il Decreto 477 del 2022, anche le Case di cura accreditate. In ciascuna azienda e fra le aziende, sono stati attivati Gruppi oncologici multidisciplinari (Gom) che prendono in carico i pazienti, indirizzandoli verso il percorso diagnostico e terapeutico più adeguato, secondo linee guida definite nei Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta) regionali (21 quelli attivi). Annualmente la regione Campania approva i Pdta e i Documenti tecnici (Dt) che professionisti sanitari, rappresentati di Società scientifiche e di Associazioni dei pazienti e Medici di medicina generale si impegnano a revisionare o a estendere de novo. Con il Decreto dirigenziale n. 18 del 13 gennaio 2025, la Regione Campania ha poi approvato e pubblicato i Pdta e Dt revisionati nel 2024.
“La mission principale della Roc – aggiunge Pignata – è garantire accesso equo alle cure, la gestione del percorso diagnostico-terapeutico e la continuità delle cure, attraverso l’implementazione della multidisciplinarietà. Per supportare l’intero flusso è stata creata una piattaforma digitale che gestisce ogni fase del processo, dalla segnalazione alla presa in carico, fino alla definizione del percorso terapeutico da parte dei Gom e assicura una serie di servizi necessari all’arricchimento del patients’ journey”.
Dal 2018, anno di implementazione della piattaforma, si è registrato un aumento costante del numero di pazienti in piattaforma, arrivando a oltre 100.000. Le interazioni fra le varie aziende negli anni sono aumentate, con un totale di 667 Gom di cui 451 interaziendali.
Dal 2022 al 2023 la capacità di presa in carico della Roc, intesa come il rapporto tra il numero di pazienti segnalati in piattaforma Roc e le stime di incidenza oncologica annuale in regione Campania, è aumentata in maniera significativa dal 64% all’83% Tale confronto fornisce un indicatore dell’efficacia della Roc nella gestione e coordinamento dei percorsi diagnostici e terapeutici, consentendo una valutazione complessiva dei progressi della Roc nel tempo. Attualmente, più di 1.300 Medici di Medicina Generale (MMG) sono inclusi nella Roc. Nel 2024 circa 630 pazienti sono stati indirizzati a un Gom tramite la piattaforma Roc dai loro Mmg, facilitando interventi tempestivi, contribuendo alla diminuzione del ritardo diagnostico. Inoltre, la piattaforma è stata arricchita con servizi che si integrano nel patient’s journey, tra cui assistenza domiciliare integrata (15.030 prescrizioni), screening per tumori eredo-familiari (6.412 visite) e test oncogenomici per il tumore della mammella (2.265 test). Il più recente modulo implementato in piattaforma Roc è CICERO: tale modulo consente una connessione real-time fra i tre attori principali nella gestione del paziente oncologico, MMG, GOM e ASL. “L’analisi preliminare dei dati di un progetto iniziato nel 2019 e tutt’oggi in corso – conclude Pignata – finalizzato al monitoraggio delle performance cliniche ed economiche della ROC (il progetto ValPeROC) ha mostrato una significativa diminuzione dei tempi pre-GOM da 73.0 giorni (37.0–149.0) a 43.5 20.5-89.5) e una diminuzione, seppur non statisticamente significativa, dei tempi GOM da 20.0 (7.0-33.0) a 15 giorni (1.0-43.0). Il tempo pre-GOM, calcolato come la differenza tra la data di diagnosi e la data di segnalazione in piattaforma ROC, rappresenta un indicatore di performance non solo della ROC ma di tutto il sistema sanitario regionale; il tempo GOM, invece, è il tempo gestito all’interno del percorso ROC, dal momento in cui il paziente viene segnalato a un GOM al momento in cui inizia il percorso diagnostico e terapeutico. Il miglioramento dei tempi pre-GOM indica un’efficace performance della ROC nell’affrontare la frammentazione delle cure e nel garantire ai pazienti l’accesso a percorsi diagnostico-terapeutici appropriati. Sicuramente fattori chiave nell’inversione di tendenza del tempo pre-GOM sono stati l’implementazione capillare della multidisciplinarietà e il coinvolgimento sempre più attivo della medicina generale nella segnalazione dei pazienti ai GOM”.
In sintesi, l’istituzione della Rete oncologica campana (Roc) ha significativamente migliorato la gestione e la presa in carico dei pazienti oncologici in Campania. L’introduzione della piattaforma digitale ha reso possibile un approccio sistematico e integrato, facilitando la multidisciplinarietà, ottimizzando la gestione dei percorsi diagnostico-terapeutici e monitorando costantemente le performance del sistema. I risultati ottenuti, in particolare la riduzione dei tempi di attesa e l’aumento della capacità di presa in carico, testimoniano il successo della Roc nell’affrontare le sfide oncologiche regionali e nel migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema sanitario campano. La continua evoluzione della Roc e l’adozione di nuove tecnologie e moduli innovativi, come CICERO, rappresentano insomma un passo fondamentale verso una gestione ancora più tempestiva e personalizzata delle cure oncologiche.
“Chiunque affermi che questa rivoluzione abbia determinato una peggiore qualità della presa in carico dei pazienti – conclude Pignata – afferma il falso sapendo di mentire e rischia di vanificare gli immani sforzi di tutti i professionisti della Rete oncologica campana”.


