Contenuti esclusivi

Cernobbio School, Butti: Vogliamo una politica industriale dell’intelligenza artificiale, sostenibilità della sanità e produttività dipendono dall’innovazione”

“Vogliamo una politica industriale italiana dell’intelligenza artificiale”, perché “dobbiamo...

Nuove cure per fermare gli attacchi di emicrania

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha sviluppato terapie...

Spesa sanitaria delle famiglie: Italia quinta in Europa

L'analisi GIMBE del 2023, sulla spesa sanitaria delle famiglie...

RISCHIO ARITMICO E IDROSSICLOROCHINA

I cardiologi lanciano l’allerta per il legame tra rischio aritmico e idrossiclorochina. Il monito è stato lanciato dalla cardiologia in tutto il mondo sugli studi Covid 19.

L’utilizzo dell’idrossiclorochina o della clorochina, come farmaci di primo intervento nella lotta al Covid-19 è oramai segnalato in tutti i documenti prodotti dalle regioni, dalle società scientifiche (MMG e specialisti). Tutto ciò nonostante vi siano pareri non sempre concordanti e nonostante tutti (compresa AIFA) indichino prudenza nell’utilizzo dato il rischio di eventi avversi prevalentemente a carico del sistema cardiovascolare.

Per chiarire il ruolo di questo farmaco e dare evidenze concrete/definitive sulla sua efficacia, sono stati impostati in tutto il mondo studi clinici randomizzati (cioè gli studi considerati migliori per esprimere evidenze scientifiche e nei quali i pazienti sono assegnati in modo casuale per ricevere un farmaco piuttosto che quello di confronto). Ma un articolo pubblicato dal Journal of American College of Cardiology (2020, 11 maggio. doi: 10.1016 / j. jacc.2020.05.008) lancia un monito importante su questi studi: in quasi tutti non è stata pensata ed inserita nel protocollo una valutazione dell’elettrocardiogramma (ECG) per escludere le persone a più elevato rischio di sviluppare una aritmia o per rilevare le persone che raggiungono un pericoloso intervallo QTc durante il trattamento. Infatti questi farmaci è noto possano dare un allungamento dell’intervallo QT. Spesso inoltre viene associata come terapia l’azitromicina che è un altro farmaco in grado di provocare lo stesso effetto, aumentando notevolmente il rischio di andare incontro a questo evento avverso.

rischio aritmico

A fine aprile ben 155 studi randomizzati compaiono su www.clinictrials.gov con questi farmaci e sono in corso i tutto il mondo con un numero enorme di pazienti trattati e da trattare (oltre 85.000 persone sane) ma solo sei studi relativamente piccoli tra questi 155 includono un piano per lo screening e il monitoraggio dell’ECG nel loro protocollo.

Il problema è che tutti e tre gli agenti coinvolti negli studi (idrossiclorochina, clorochina e azitromicina) potendo provocare allungamento dell’intervallo QT corretto (QTc) creano il rischio di una aritmia pericolosa per la vita se studiati senza screenare i pazienti a rischio elevato di aritmie. Gli autori indicano di conseguenza i valori soglia di QTc per la esclusione dei pazienti dalla terapia di profilassi e dagli studi che sono: QTc a riposo alla valutazione basale superiore a 450 msec, nonché interruzione immediata del trattamento per chiunque sviluppi un QTc a riposo superiore a 480 ms durante il trattamento.

Aggiungono anche che i valori indicati sono conservativi per il ritiro di un soggetto dagli studi, ma che questo sia opportuno poiché per i pazienti ad alto rischio di aritmia la gravità dell’evento avverso (morte improvvisa) può essere peggiore della ridotta incidenza di infezione COVID -19 o della ridotta sintomatologia degli infetti.

“Lo screening ECG non potrà annullare bensì ridurlo al minimo il rischio, mettendo in sicurezza i pazienti più pericolosi dal punto di vista cardiovascolare, che stimanti epidemiologicamente sulla popolazione di 85.00 persone potrebbero essere circa 3.400 (4%, che in alcune popolazioni di origine africana potrebbe arrivare al 10% circa)

I ricercatori di uno studio partito a Toronto hanno già provveduto a cambiare il protocollo dopo queste indicazioni. Il legame tra rischio aritmico e idrossiclorochina non va quindi sottovalutato, ma la situazione va attentamente monitorata.

Seguici!

Ultimi articoli

Cernobbio School, Butti: Vogliamo una politica industriale dell’intelligenza artificiale, sostenibilità della sanità e produttività dipendono dall’innovazione”

“Vogliamo una politica industriale italiana dell’intelligenza artificiale”, perché “dobbiamo...

Nuove cure per fermare gli attacchi di emicrania

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha sviluppato terapie...

Spesa sanitaria delle famiglie: Italia quinta in Europa

L'analisi GIMBE del 2023, sulla spesa sanitaria delle famiglie...

Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva: cosa vogliono i pazienti

Il sondaggio di Federasma e Allergie ODV dà voce...

Newsletter

Registrati e ottieni le nostre rassegne stampa in esclusiva!

spot_img

Da non perdere

Cernobbio School, Butti: Vogliamo una politica industriale dell’intelligenza artificiale, sostenibilità della sanità e produttività dipendono dall’innovazione”

“Vogliamo una politica industriale italiana dell’intelligenza artificiale”, perché “dobbiamo...

Nuove cure per fermare gli attacchi di emicrania

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha sviluppato terapie...

Spesa sanitaria delle famiglie: Italia quinta in Europa

L'analisi GIMBE del 2023, sulla spesa sanitaria delle famiglie...

Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva: cosa vogliono i pazienti

Il sondaggio di Federasma e Allergie ODV dà voce...

Idrogel di DNA: una nuova frontiera nella somministrazione terapeutica

Microstrutture genetiche aprono prospettive nel rilascio prolungato di farmaci Un’équipe...
spot_imgspot_img

Cernobbio School, Butti: Vogliamo una politica industriale dell’intelligenza artificiale, sostenibilità della sanità e produttività dipendono dall’innovazione”

“Vogliamo una politica industriale italiana dell’intelligenza artificiale”, perché “dobbiamo garantire la sostenibilità dell’assistenza sanitaria e di quello che avverrà a breve”, tenendo conto che...

Nuove cure per fermare gli attacchi di emicrania

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha sviluppato terapie sempre più mirate per il trattamento dell’emicrania, rivoluzionando la qualità della vita di milioni di...

Spesa sanitaria delle famiglie: Italia quinta in Europa

L'analisi GIMBE del 2023, sulla spesa sanitaria delle famiglie italiane, solleva preoccupanti disuguaglianze regionali. Nel 2023, la spesa sanitaria delle famiglie italiane ha raggiunto i...