Presentato il manifesto che unisce pazienti e istituzioni nella sfida a una gestione avanzata delle malattie reumatologiche. Obiettivo: anticipare le cure e migliorare l’accesso a terapie innovative per una sanità più inclusiva e sostenibile.
Si è tenuta a Roma la presentazione del “Manifesto Futurista delle Malattie Reumatologiche”, un documento innovativo volto a rivoluzionare la gestione delle patologie reumatologiche e reuma-dermatologiche nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il Manifesto, frutto della collaborazione tra la comunità scientifica di Rheuma Care Academy (RCA) e importanti associazioni di pazienti, è stato elaborato con il contributo metodologico del Professor Roberto Poli, docente alla cattedra UNESCO sui Sistemi Anticipanti e promotore di studi sui Future Studies. Con l’obiettivo di trasformare le attuali politiche di salute, il Manifesto promuove un approccio basato sull’anticipazione, mirato a ottimizzare le risorse e fornire un’assistenza capillare e innovativa, in linea con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle cronicità.
Il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, intervenuto durante la presentazione, ha sottolineato come il documento abbracci una visione economica del sistema sanitario, che punta a una gestione sostenibile ma innovativa, proiettata al futuro. “Le sfide di un SSN più moderno le abbiamo fatte nostre con responsabilità e impegno, grazie al supporto di tutti gli attori della sanità italiana, in primis le associazioni dei pazienti”, ha dichiarato, ribadendo l’importanza di una rete di cure primarie, una formazione avanzata degli operatori e un’integrazione tecnologica capace di portare l’assistenza vicino ai cittadini, con tempestività e uniformità su tutto il territorio.
Al centro del Manifesto c’è l’esigenza di sviluppare strategie a lungo termine per patologie complesse come l’artrite psoriasica e la spondiloartrite assiale. Queste malattie, scelte per la loro complessità diagnostica e multidisciplinarità, richiedono un nuovo piano strategico che unisca digitalizzazione, assistenza territoriale, trattamenti farmacologici e supporto psicologico e riabilitativo. Tra le priorità, emerge la formazione continua dei medici di medicina generale e degli specialisti, per facilitare una diagnosi più rapida e mirata, insieme a nuove procedure per velocizzare le prime visite. Si propone inoltre l’introduzione di indagini genetiche nei LEA per individuare con anticipo le predisposizioni alle malattie reumatiche.
Un altro pilastro del Manifesto è l’adeguamento delle norme di privacy, affinché i dati sanitari possano essere utilizzati non solo a scopo di cura, tramite il fascicolo sanitario elettronico e la telemedicina, ma anche per la ricerca. A tal proposito, il Manifesto suggerisce di istituzionalizzare il “patient journey” nel fascicolo sanitario elettronico per ottenere un quadro complessivo del percorso di cura del paziente, migliorando così l’efficienza e la gestione a lungo termine delle malattie reumatologiche.
Il Manifesto, inoltre, mira a superare le barriere territoriali garantendo un accesso universale alle cure più innovative, così come previsto dalla Costituzione. Per i promotori, le terapie reumatologiche non devono essere considerate un costo, ma un investimento per il benessere della popolazione. In quest’ottica, il Manifesto propone di ripensare i piani terapeutici per includere, oltre alle cure mediche, anche la terapia del dolore, la riabilitazione e il supporto psicologico, indispensabili per una presa in carico globale del paziente.
Significativo anche il richiamo al ruolo delle associazioni dei pazienti, che il Manifesto auspica di vedere più presenti ai tavoli tecnici e istituzionali. La partecipazione delle associazioni è vista come un elemento essenziale per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere una diagnosi precoce delle malattie reumatologiche, specie tra i giovani. Questa collaborazione attiva è ritenuta cruciale per costruire una sanità che non solo risponde alle esigenze immediate, ma che anticipa i bisogni futuri, attraverso politiche di sensibilizzazione e comunicazione mirate.
Tra i partecipanti alla presentazione Antonella Celano, presidente di APMARR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare), Valeria Corazza, presidente di APIAFCO (Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza Psoriasi&Co) e diversi rappresentanti del settore scientifico e istituzionale. Durante l’incontro, questi esperti si sono confrontati sui punti cruciali del Manifesto, evidenziando l’importanza di un impegno sinergico tra istituzioni, pazienti e comunità scientifica per costruire un SSN che, anziché gravare sui costi pubblici, rappresenti un valore e un motore di crescita.
Con l’adozione di questo Manifesto, il sistema sanitario italiano si pone obiettivi ambiziosi per affrontare il futuro della reumatologia, puntando a una sanità più vicina ai pazienti, equa e sostenibile. La speranza è che queste linee guida possano orientare le future politiche sanitarie, trasformando il trattamento delle malattie reumatologiche in un modello di eccellenza e innovazione a beneficio di tutti i cittadini.