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Psoriasi, le associazioni pazienti chiedono l’accesso al piano cronicità e di sedere ai tavoli regionali decisionali

Valeria Corazza convive da quasi una vita con la psoriasi. È presidente dell’associazione Psoriasici italiani amici della Fondazione Corazza (APIAFCO) e ci tiene a sottolineare che la psoriasi non è una malattia come tutte le altre, ma può essere molto più grave di altre. L’ha ribadito in occasione della dell’evento organizzato a Bologna, da Motore Sanità, dal titolo: PSORIASI PASI 100 IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE?.

“In quanto malattia cronica, la psoriasi richiede un’assistenza continua e permanente, una condizione che deteriora la qualità della vita di chi ne soffre – spiega Valeria Corazza -; in quanto malattia multifattoriale è spesso accompagnata da comorbidità, ossia dalla presenza contemporanea di altre patologie, 1 nel 33% dei pazienti psoriasici, 2 nel 19%, 3 nell’8%. È chiaro che il paziente deve avere, da subito, una presa in carico multidisciplinare”. 

Curare prontamente le comorbidità significa, secondo Corazza, potere avere una buona qualità di vita e risparmiare sui costi a lungo termine. “Eppure, è proprio su questa opportunità che si registrano le maggiori criticità, in primis l’accesso non equo alle cure sullo stesso territorio nazionale, imputabile alla forte eterogeneità tra le Regioni, e il sotto-trattamento nonostante la disponibilità di terapie efficaci e innovative che hanno come obiettivo il Pasi100, ovvero la guarigione completa”. 

Ai microfoni di Mondosanità la sua testimonianza di paziente. 

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