In occasione della giornata mondiale dell’ambiente che si è celebrata il 5 giugno, la Società Italiana d’Igiene (SItI) si è appellata ai governi affinché sfruttino l’expertise di professionisti altamente qualificati, adottando un approccio multidisciplinare e interprofessionale in un’ottica One Health. Gli Igienisti, con le loro competenze specifiche, possono svolgere un ruolo fondamentale in questa sfida.
Il mondo, l’ambiente che lo circonda stanno chiedendo aiuto e in una occasione come la giornata mondiale dell’ambiente che si è celebrata il 5 giugno, sono state tante le iniziative per rispondere al pianeta. Fanno paura l’inquinamento atmosferico e idrico, la deforestazione, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, passando per la siccità (secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche, tra il 6% e il 15% della popolazione italiana vive in territori esposti a una siccità severa o estrema). Condizione queste, che rappresentano vere e proprie minacce non solo per la salute umana, ma anche su quella animale e ambientale.
Come evidenziato in letteratura scientifica, 277 malattie patogene umane possono essere aggravate dalla vasta gamma di pericoli climatici scatenati dalla continua emissione di gas serra e includono il 58% di tutte le malattie infettive note che hanno colpito l’umanità nella storia.
In Italia è previsto un aumentato rischio e un’aumentata aggressività di malattie infettive correlate al clima e in particolare quelle causate da vettori come le zanzare, quali la malaria, la Dengue, la febbre da Chikungunya, la febbre West Nile, oltre che le malattie trasmesse da pappataci (leishmaniosi) e zecche (malattia di Lyme, encefalite da zecche e babesiosi umana).
L’appello è arrivato dalla Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica: è essenziale investire nelle infrastrutture, nella pulizia dei corsi d’acqua e nella ristrutturazione della rete idrica, per ridurre i rischi di inondazioni. Secondo la professoressa Roberta Siliquini, presidente della Società italiana d’igiene (SItI), questi interventi prevengono l’accumulo di detriti e favoriscono un flusso d’acqua naturale, proteggendo le comunità dalle esondazioni.
La Società italiana d’igiene (SItI) si appella ai governi locali e nazionali affinché sfruttino l’expertise di professionisti altamente qualificati, adottando un approccio multidisciplinare e interprofessionale in un’ottica one health. Secondo la società, questo permette di ottenere indicazioni preziose per ridurre il danno causato dalle catastrofi ambientali. Gli igienisti, con le loro competenze specifiche, possono svolgere un ruolo fondamentale in questa sfida, lavorando nella prevenzione dei danni ambientali e nella protezione delle comunità dagli effetti negativi delle catastrofi naturali. La Società Italiana di Igiene è impegnata in prima linea con un gruppo di lavoro a tema ambiente e salute, il cui impegno culminerà con una giornata nazionale sulle tematiche ambientali e sanitarie che saranno affrontate nel convegno del 9 giugno a Reggio Emilia, presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.
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