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Virus in circolazione: dall’australiana all’aviaria, cosa sappiamo oggi


La stagione invernale 2025 porta con sé una varietà di virus, influenzali e non, che stanno mettendo a dura prova la salute pubblica in diverse aree del mondo. Negli Stati Uniti si registra il primo decesso per influenza aviaria, mentre in Cina l’epidemia da metapneumovirus umano (Hmpv) solleva preoccupazioni. In Italia, un mix di virus respiratori, tra cui adenovirus, virus respiratorio sinciziale, Covid-19 e influenza australiana, sta causando milioni di infezioni.

In Italia, i virus respiratori sono i protagonisti di un quadro epidemiologico variegato. L’influenza stagionale ha già contagiato oltre cinque milioni di persone, ma la situazione è resa più complessa dalla compresenza di patogeni come il virus respiratorio sinciziale, l’adenovirus e il Covid-19. Una delle caratteristiche distintive di questa stagione è l’assenza di un virus predominante. “La temuta influenza australiana (H3N2) non ha preso il sopravvento come previsto, e stiamo assistendo a una circolazione congiunta di più ceppi, tra cui l’A/H1N1”, sottolinea il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e docente all’Università di Milano.

Le temperature miti registrate finora hanno ritardato il picco stagionale, che potrebbe verificarsi entro la fine di gennaio. Tuttavia, il freddo e la riapertura delle scuole rischiano di accelerare la diffusione dei virus, portando a un incremento delle infezioni simil-influenzali.

Come proteggersi dai virus invernali
Per affrontare al meglio questa situazione, gli esperti consigliano un approccio integrato: riposo, idratazione e una gestione responsabile dei sintomi, evitando l’abuso di antibiotici. Le misure di prevenzione introdotte durante la pandemia da SARS-CoV-2 restano strumenti preziosi.

L’uso di mascherine in ambienti chiusi, il lavaggio frequente delle mani e il distanziamento sociale non solo limitano la diffusione dell’influenza, ma potrebbero anche proteggere da eventuali nuove emergenze pandemiche. “Questi comportamenti devono entrare a far parte del nostro quotidiano. Giocare d’anticipo significa ridurre l’impatto di futuri scenari epidemici”, aggiunge Pregliasco.

Metapneumovirus umano: un’epidemia in Cina
Nel frattempo, in Cina settentrionale, il metapneumovirus umano (Hmpv) è al centro di una nuova emergenza sanitaria. Questo virus respiratorio, identificato per la prima volta nei Paesi Bassi nel 2001, è noto per colpire soprattutto bambini, anziani e persone con difese immunitarie compromesse.

La sua trasmissione avviene tramite goccioline respiratorie e superfici contaminate, con sintomi che variano da lievi raffreddori a condizioni più gravi, come bronchiti e polmoniti. Sebbene non si tratti di un virus nuovo, l’aumento significativo dei casi in Cina ha sollevato interrogativi sulle possibili implicazioni globali.

Le autorità sanitarie cinesi, tuttavia, hanno rassicurato che l’epidemia non rappresenta un rischio pandemico immediato. La maggior parte della popolazione ha già sviluppato una certa immunità grazie a precedenti esposizioni.

Influenza aviaria: il decesso negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, il primo decesso umano per influenza aviaria (H5N1) ha riacceso l’attenzione sulla necessità di monitorare attentamente i focolai tra gli animali. La vittima, un uomo di 65 anni con condizioni di salute già compromesse, sarebbe stato contagiato da volatili domestici.

Ogni caso umano rappresenta una potenziale opportunità per il virus di evolversi. Anche se non ci sono prove di trasmissione da persona a persona, dobbiamo essere pronti a fronteggiare eventuali mutazioni che potrebbero favorire la diffusione nell’uomo”, avverte Pregliasco.

Gli esperti sottolineano l’urgenza di valutare la disponibilità di vaccini e farmaci antivirali in grado di contrastare eventuali varianti del virus H5N1.

Un sistema sanitario sotto pressione
Oltre alla gestione dei virus stagionali, la sanità globale si trova a fronteggiare sfide crescenti legate alla sorveglianza epidemiologica e alla necessità di rispondere rapidamente a nuove emergenze. La compresenza di più patogeni rende il contesto particolarmente complesso, richiedendo un approccio coordinato tra ricerca, comunicazione e prevenzione.

La cooperazione internazionale e l’adozione di misure preventive adeguate saranno determinanti per affrontare le sfide poste dai virus respiratori, vecchi e nuovi, che continuano a mettere alla prova la resilienza dei sistemi sanitari in tutto il mondo.

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