Filippo De Braud alla MidSummer School 2025: “Tecnologia, immunoterapia e intelligenza artificiale per una medicina oncologica sempre più mirata”.
Nel corso della prima giornata della MidSummer School 2025, l’evento promosso da Motore Sanità dal titolo “Il futuro delle cure oncologiche si incontra a Milano”, si è tenuto a Palazzo Lombardia un importante confronto tra istituzioni, medici, ricercatori e stakeholder del sistema sanitario nazionale. Tra gli interventi più rilevanti, quello di Filippo De Braud, Professore Ordinario presso l’Università di Milano e Direttore del Dipartimento di Oncologia-Ematologia della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che ha offerto una panoramica lucida e concreta sulle nuove frontiere dell’oncologia.
“Le innovazioni nel nostro settore sono molteplici – ha spiegato De Braud – dalle nuove terapie farmacologiche ai radioligandi, dalla chirurgia robotica alle applicazioni dell’intelligenza artificiale in diagnostica. Ma la vera svolta è nella capacità di personalizzare i trattamenti in base alle caratteristiche genetiche e biologiche del paziente”.
Un concetto chiave espresso durante l’intervento è stato quello della eterogeneità dei tumori: patologie con lo stesso nome – come il tumore al polmone o alla mammella – possono manifestarsi e progredire in modo molto diverso da paziente a paziente. Per questo, diventa essenziale conoscere e interpretare correttamente i profili biologici individuali e i meccanismi di risposta immunitaria, anche attraverso lo studio dell’immunoresistenza.
“L’immunoterapia è una delle grandi opportunità del momento, ma va usata con intelligenza. Non tutti i pazienti ne traggono beneficio, e per alcuni i rischi di tossicità superano i vantaggi. È quindi prioritario selezionare accuratamente chi può realmente trarre vantaggio da queste cure”, ha affermato De Braud.
Il futuro delle cure oncologiche tra efficacia clinica e sostenibilità economica
L’efficacia clinica, secondo il professore, deve sempre essere bilanciata con un’attenta valutazione degli effetti collaterali e dei costi. Proporre terapie ad alto rischio e bassa probabilità di successo non solo aumenta il carico di sofferenza per il paziente, ma ha anche un impatto sulla sostenibilità economica del sistema sanitario.
“Non trattare chi non ne trarrebbe beneficio – ha concluso De Braud – significa evitare tossicità inutili e liberare risorse per ampliare l’accesso a quei trattamenti che, invece, possono fare la differenza”.
L’intervento ha messo in luce come il futuro delle cure oncologiche richieda non solo innovazione tecnologica, ma anche etica clinica, selezione mirata dei pazienti e ottimizzazione delle risorse. Una visione moderna e integrata, dove la ricerca si unisce alla sostenibilità per garantire un percorso di cura sempre più efficace, umano e personalizzato.





