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Ambiente e Salute, nella Terra dei fuochi un orto Eubiotico


Nasce nella provincia di Napoli la prima Agroforesta Periurbana

Un orto eubiotico nella prima Agroforesta Periurbana della Campania: Un Rinascimento Verde, un segno di Resilienza Ambientale e Umana
L’evento inaugurale che segna una svolta epocale nella rinascita ambientale e sociale della Campania è avvenuto sabato 18 ottobre presso il MAMAGRA’ di Sant’Anastasia: ecco l’Orto Eubiotico del Progetto di Ricerca EcoFoodFertility nella prima Agroforesta periurbana della regione, simbolo di un nuovo modello di rigenerazione territoriale.
Un momento di grande speranza e di concreta rivoluzione dal basso, che ha visto insieme ricercatori, associazioni ambientaliste, cittadini e imprenditori uniti nel nome della biodiversità, della salute pubblica e della sostenibilità. Come sosteneva Einstein, “Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata”. Ed è proprio partendo da questo intento che un progetto di rinascita dell’ambiente e dell’individuo si è concretizzato in Campania, terra di fertilità antica e di storie di rinascimento. A pochi passi da Nola, alle porte di Pomigliano d’Arco e di Acerra, territori che un tempo erano simbolo di devastazione e di sensazionalismo mediatico, sta avvenendo la conversione in modelli di resilienza e di armonia con la natura.
Nel ‘500, il Rinascimento, ha accomunato una squadra di umanisti e “studiosi pratici” al servizio della comunità e di una vita che rivalutava la ragione, l’intelletto e le mani dell’uomo per cambiare rotta al Medioevo buio e retrivo. Abbiamo la vita, abbiamo la Buona Vita.
Il primo campo Eubiotico in Italia, eu (buono) bios (vita) nasce proprio qui, in questa terra vicino Nola, luogo di nascita di uno dei più illustri pensatori di tutti i tempi, Giordano Bruno.
Ebbene, Nola, Pomigliano, Acerra, le nuove Terre del Rinascimento, ai confini della maestosa Neapolis, protette dal Vesuvio e dal Monte Somma, terre deliziose ai piedi dalla loro magnitudo buona.
Un campo sperimentale in un’agroforesta creata con tecniche sintropiche, che rispettano le leggi “buone” della natura, favorendo qualità ambientale, climatica, agronomica. Questa iniziativa si inserisce nel contesto del progetto di Ricerca EcoFoodFertility che punta, nella sua seconda fase di attività, a delineare misure concrete di resilienza per sostenere la fertilità umana in ottica One Health. In quest’area infatti, si insedierà la sede operativa della parte ambientale ed agroalimentare del Progetto. Un’operazione di resilienza ambientale e umana, nata dall’impegno di realtà complici di questo “rinascimento campano” ispirato alla fratellanza fra Uomo e Natura, come Luigi Montano, medico ricercatore, ideatore e coordinatore di EcoFoodFertility e Savio Giuseppe Di Dato di Mamagra’ che, insieme a Maristella D’Aiello dell’Associazione TerraMasta, hanno deciso di spegnere le scintille alla Terra dei Fuochi e accendere, invece, le candeline ad una terra fertile e rigenerata.
L’evento si è svolto in un’atmosfera di bellezza semplice, di condivisione di intenti, sottolineando come la natura sia un regno di ordine governato da leggi buone, destinate a essere rispettate, e la loro riscoperta come base del nostro futuro in un’ottica di un “nuovo umanesimo ambientale e sociale”. Un progetto alla ribalta dei media nazionali: il prossimo 1 novembre, infatti, il servizio di RAI Mezzogiorno Italia alle ore 11.00 su RAI 3, metterà in luce questa rivoluzione verde, dando speranza ed esempio a tutte le aree soggette a forte pressione ambientale. La presenza di accademici, associazioni come Legambiente e Slow Food, nonché volontari e cittadini, testimonia il carattere di una vera e propria opera di rigenerazione territoriale e sociale. L’area scelta, un suolo precedentemente “abbandonato”, è stata trasformata grazie a cinque anni di lavoro di forestazione sintropica, portando alla creazione di un’oasi verde su cui troneggia un ex monastero benedettino “Madonna delle Grazie”. Questa agroforesta, con il suo orto eubiotico per il progetto Ecofood Fertility, rappresenta la testimonianza concreta di come la sinergia tra scienza, comunità e natura possa creare modelli innovativi di resilienza e di cura dell’ambiente e dell’uomo. Il futuro di questa iniziativa guarda già oltre, alle richieste di connessione da parte di altre zone del Sud Italia, contribuendo a cambiare rotta rispetto a un passato di inquinamento e abbandono. Un Rinascimento moderno che ha parlato di eubiotica, buona vita e di campo sintropico, connesso, laddove la natura è armonia e produce bene solo se viene curata e assecondata nella sua armonia accrescitiva. “Il futuro gli darà ragione – dice Montano – ci penserà il tempo a completare questa rivoluzione”.

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