Contribuire a rendere il sistema sanitario più efficiente e accessibile per i cittadini attraverso la collaborazione tra sanità pubblica e di diritto privato, componente paritaria di un solo sistema sanitario nazionale: è l’obiettivo dell’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop), ribadito nel corso dell’assemblea annuale. Presenti due assessori regionali del Piemonte, Federico Riboldi e Gianluca Vignale
Aiop, che quest’anno ha cambiato denominazione, diventando Associazione italiana delle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato, a inizio giugno ha eletto il nuovo presidente nazionale, il professore Gabriele Pelissero e, dando attuazione al nuovo statuto, anche un presidente dell’area ospedaliera e uno di quella sociosanitaria, andando così ad estendere e completare la sua rappresentanza.
Aiop Piemonte ha invitato l’assessore Federico Riboldi a un primo confronto, per attuare il programma delineato con le dichiarazioni elettorali, nelle quali dichiarava di voler puntare su «una sanità “integrata” … con una sinergia strategica tra pubblico e privato».
I nodi da sciogliere sono molteplici. A partire dal budget del settore sanitario di diritto privato piemontese (acuzie, post acuzie, attività domiciliare, attività ambulatoriale per residenti in regione e fuori regione) che nel 2023 era di circa 736 milioni di euro, per l’anno in corso è sceso a 698 milioni euro circa e le liste di attesa non sono ancora state finanziate.
Su queste Aiop rinnova la propria disponibilità a collaborare per abbatterle, «ma occorre una revisione dei meccanismi di partecipazione del privato accreditato, con un programma di attività a partire dall’inizio dell’anno, adeguatamente finanziato, con regole chiare e semplici – ha dichiarato Giancarlo Perla, presidente di AIOP che in Piemonte raggruppa 37 strutture.
Altro tema caldo è quello del finanziamento del contratto di lavoro. «Ci si avvia a nuovo rinnovo ed è imprescindibile la copertura regionale dei maggiori costi anche per il privato, come è stato per il comparto pubblico, affinché i nostri dipendenti non vengano trattati come addetti di serie B del Sistema Sanitario Nazionale» ha continuato Perla.
Al centro dell’assemblea la riflessione sul ruolo del servizio sanitario nazionale, che in Italia in un anno eroga quasi 1,3 miliardi di prestazioni tra strutture pubbliche e private accreditate, con un personale del comparto pari in totale a 670.566 unità. Sono dati del Rapporto “Ospedali & Salute 2023”, l’annuale monitoraggio dell’efficacia e dell’efficienza del sistema ospedaliero italiano promosso da Aiop e realizzato dal Censis , dove si sottolinea come, partendo dal riconoscimento di questa “sacralità” del SSN, occorra riorganizzare la sanità, investendo, recuperando i margini di sprechi e inefficienze che vengono da lontano e riconoscendo il ruolo e gli attori che, all’interno del sistema, sono in grado di utilizzare al meglio le risorse.
Il ruolo del privato accreditato è concretamente vissuto dagli italiani poiché, ad esempio, sul totale delle giornate di degenza in Italia il 29,8% riguarda gli ospedali di diritto privato. Dal Rapporto “Ospedali & Salute 2023”, in particolare, emerge che il 61% degli italiani conosce la natura e il ruolo delle strutture private accreditate nell’ambito del servizio sanitario nazionale e le equipara alle pubbliche, inoltre il 68% è indifferente al fatto che una struttura sia pubblica o privata accreditata, in quanto a contare è la qualità delle prestazioni ricevute.
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