Coronavirus: nelle ultime 3 settimane in Italia i contagi settimanali sono quasi raddoppiati
Coronavirus: nelle ultime 3 settimane in Italia i contagi settimanali sono quasi raddoppiati (+94,3%) facendo crescere parallelamente sia i ricoveri in area medica (+58,1%), finiti oltre la soglia di attenzione in molte regioni, sia quello delle terapie intensive dove l’incremento è del 71%. In un mese si sono registrati lungo lo Stivale 881 decessi, 291 solo nell’ultima settimana in crescita rispetto ai 235 della precedente. Esiti letali registrati tra ultra 80enni e pazienti già minati da altre patologie. Il tasso di letalità, a parità di soggetti colpiti, per il Covid resta circa doppio rispetto a quello dell’influenza stagionale. Per la prima volta da mesi inoltre si registrano polmoniti che richiedono il ricovero anche in pazienti più giovani. A preoccupare è la sottostima dei contagi visto il sistema a maglie larghe dei tamponi di cui molti fatti in casa e la scarsa attenzione all’isolamento dei positivi. Tutto questo mentre la campagna vaccinale, iniziata ad ottobre, procede lentamente per l’influenza mentre per il Covid è totalmente al palo in particolare al Sud dove è coperto solo il 7,4% della platea degli ultra 80enni e il 4,9% degli over 60 enni.
LA CABINA DI REGIA
Uno scenario di rischio per molti territori che ha spinto il Ministero della Salute a riunire la cabina di regia con le Regioni presso la Direzione generale della Prevenzione con l’impegno a potenziare tutte le azioni periferiche necessarie per implementare la vaccinazione di prossimità rispolverando gli Open Day vaccinali. Sollecitati i medici di medicina generale, le farmacie e gli altri setting assistenziali per un’offerta attiva che potrà contare anche su una più efficiente distribuzione delle dosi di vaccino antiCovid e antinfluenzale. Anche da parte del segretario generale della Fimmg Silvestro Scotti è stata confermata la disponibilità dei medici di medicina generale a partecipare a tutte le attività per la vaccinazione puntando sul rapporto fiduciario con i pazienti, a partire da Open Day nei propri studi ambulatoriali e dalla co-somministrazione di vaccino antinfluenzale e anti-Covid. “L’incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple il Covid può aggravare lo stato di salute – avverte Ivan Gentile, ordinario di Malattie infettive del Policlinico Federico II di Napoli che ha saturi i suoi 10 posti letto – richiedendo ospedalizzazione e peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti e il tasso di ospedalizzazione in area medica cresce con l’aumentare dell’età”.
«Nonostante le raccomandazioni del Ministero della Salute – commenta Nino Cartabellotta della fondazione Gimbe – i tassi di copertura negli over 60, ed in particolare negli over 80, rimangono molto bassi a livello nazionale e prossimi allo zero in quasi tutte le Regioni del Sud. Con un numero di somministrazioni che, invece di aumentare, si riduce. Purtroppo, al fenomeno della “stanchezza vaccinale” e alla continua disinformazione sull’efficacia e sicurezza dei vaccini, si sono aggiunti vari problemi logistico-organizzativi: ritardo nella consegna e distribuzione capillare dei vaccini, insufficiente e tardivo coinvolgimento di farmacie e medici di medicina generale, mancata attivazione della chiamata attiva dei pazienti a rischio, difficoltà tecniche dei portali web di prenotazione. Con la tragica conseguenza che l’attuale incremento della circolazione virale viene a coincidere con il progressivo declino della copertura immunitaria in un numero sempre più elevato di anziani e fragili, aumentando inesorabilmente ricoveri ordinari e decessi». Raccomandato un richiamo annuale dell’antiCovid con la formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5, già approvata da Ema a distanza di almeno 6 mesi dall’ultimo richiamo o dall’ultima infezione diagnosticata». L’obiettivo è prevenire mortalità, ospedalizzazioni e forme gravi in anziani e con elevata fragilità, donne in gravidanza e operatori sanitari. La vaccinazione è consigliata anche ai familiari di persone con gravi fragilità.
Varianti. Tutte le varianti circolanti appartengono alla “famiglia” Omicron. Nell’ultimo report dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) del 1 dicembre 2023 non vengono segnalate “varianti di preoccupazione”, ma solo “varianti di interesse”. In Italia, l’ultima indagine rapida dell’ISS, effettuata su campioni notificati dal 13 al 19 novembre 2023, riporta come prevalente (52,1%) la variante EG.5 (cd. Eris) e rileva, analogamente a quanto segnalato da altri paesi, un aumento (dall’1,3% al 10,8%) della variante BA.2.86 (cd. Pirola). «Secondo i report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – spiega il Presidente – relativi ai profili di rischio delle due varianti, Eris e Pirola hanno una moderata capacità evasiva alla risposta immunitaria, da vaccinazione o infezione naturale, che ne favorisce la rapida diffusione. Per nessuna delle due varianti ci sono evidenze sul maggior rischio di malattia grave».
Reinfezioni. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, la percentuale di infezioni riportate in soggetti con almeno un’infezione pregressa (reinfezioni) è lievemente aumentata nelle ultime settimane, sino a raggiungere il 44%.
Ospedalizzazioni. Dopo un mese di stabilità, i posti letto occupati da pazienti COVID-19 dal 2 novembre al 29 novembre sono aumentati in area medica da 3.632 fino a 5.741 (+58,1%) e in terapia intensiva da 99 a 170 (+71,7%) (figura 3). Al 29 novembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 9,2% in area medica (dall’1,8% della Basilicata al 10,1% dell’Umbria) e dell’1,9% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta al 2,8% dell’Emilia-Romagna) (figura 4). «Se in terapia intensiva – spiega il Presidente – i numeri sono esigui dimostrando che oggi l’infezione da SARS-CoV-2 solo raramente determina quadri severi, l’incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può aggravare lo stato di salute richiedendo ospedalizzazione e/o peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti». Infatti, il tasso di ospedalizzazione in area medica cresce con l’aumentare dell’età: in particolare, passa da 39 per milione di abitanti nella fascia 60-69 anni a 112 per milione di abitanti nella fascia 70-79 anni, a 271 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e a 421 per milione di abitanti negli over 90.
Decessi: Sono raddoppiati nelle ultime 4 settimane: da 148 nella settimana 26 ottobre-1 novembre a 291 nella settimana 23-29 novembre (figura 5), per un totale di 881 decessi. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, i decessi risultano quasi esclusivamente a carico degli over 80. Infatti, a fronte di un tasso di mortalità di 3 decessi per milione di abitanti, sono 23 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e 46 per milione di abitanti negli over 90.
Campagna vaccinale: Dal 20 novembre 2023 sulla dashboard del Ministero della Salute sono rendicontate esclusivamente le somministrazioni effettuate dal 26 settembre 2023, relative alla campagna vaccinale 2023-2024. L’ultimo aggiornamento della platea di riferimento rimane quello del 17 febbraio 2023, distinto solo per fasce di età e non per categoria vaccinale. Di conseguenza è possibile solo calcolare i tassi di copertura per le fasce 60-69 anni, 70-79 anni e per gli over 80.
Al 30 novembre sono state somministrate 1.042.541 dosi così suddivise: 190.467 (18,3% del totale) agli under 60 anni, 183.901 (17,6%) alla fascia 60-69 anni, 327.340 (31,4%) alla fascia 70-79 anni e 340.833 (32,7%) agli over 80. La media mobile a 7 giorni è pari a 23.854 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 27.380 della settimana precedente (-12,9%) Facendo riferimento all’ultimo aggiornamento della platea ufficiale, il tasso di copertura nazionale per gli over 60 è del 4,9% (dallo 0% dell’Abruzzo al 12% della Toscana). Quello degli over 80, la fascia di età più suscettibile a ricoveri e decessi, del 7,4% (dallo 0% dell’Abruzzo al 17% della Toscana).
«Nonostante le raccomandazioni del Ministero della Salute – commenta il Presidente – i tassi di copertura negli over 60, ed in particolare negli over 80, rimangono molto bassi a livello nazionale e prossimi allo zero in quasi tutte le Regioni del Sud. Con un numero di somministrazioni che, invece di aumentare, si riduce. Purtroppo, al fenomeno della “stanchezza vaccinale” e alla continua disinformazione sull’efficacia e sicurezza dei vaccini, si sono aggiunti vari problemi logistico-organizzativi: ritardo nella consegna e distribuzione capillare dei vaccini, insufficiente e tardivo coinvolgimento di farmacie e medici di medicina generale, mancata attivazione della chiamata attiva dei pazienti a rischio, difficoltà tecniche dei portali web di prenotazione. Con la tragica conseguenza che l’attuale incremento della circolazione virale viene a coincidere con il progressivo declino della copertura immunitaria in un numero sempre più elevato di anziani e fragili, aumentando inesorabilmente ricoveri ordinari e decessi».
Le indicazioni per la campagna di vaccinazione anti-COVID-19 2023-2024 sono contenute nella Circolare del Ministero della Salute del 27 settembre che fa seguito quella del 14 agosto. «Viene raccomandato un richiamo annuale – spiega Cartabellotta – con la formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5, già approvata da EMA. La somministrazione deve essere effettuata a distanza di almeno 6 mesi dall’ultimo richiamo (indipendentemente dal numero di richiami effettuati) o dall’ultima infezione diagnosticata». L’obiettivo è quello di prevenire mortalità, ospedalizzazioni e forme gravi di COVID-19 nelle persone anziane e con elevata fragilità, oltre a proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. In dettaglio, le categorie a cui è raccomandato il richiamo sono:
• Persone di età pari o superiore a 60 anni
• Ospiti delle strutture per lungodegenti
• Donne gravide e nel periodo post-partum, incluse le donne che allattano
• Operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione
• Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave identificate dalla circolare
La vaccinazione viene inoltre consigliata a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità e può essere richiesta anche dalle persone che non appartengono alle categorie di cui sopra. «I dati – conclude Cartabellotta – confermano una progressiva ripresa della circolazione virale, peraltro largamente sottostimata, dovuta a fattori concomitanti: arrivo della stagione invernale, prevalenza di varianti immunoevasive, progressiva riduzione dell’immunità da vaccino o da infezione naturale, sostanziale assenza di misure di protezione individuale. D’altra parte i dati su ospedalizzazioni in area medica e i decessi confermano che la malattia grave colpisce prevalentemente le fasce di età avanzata, oltre che i soggetti fragili, ai quali è già indirizzata prioritariamente la campagna vaccinale 2023-2024. Alla luce del quadro epidemiologico, della percentuale di reinfezioni, dell’efficacia dei vaccini sulla malattia grave e delle rilevanti criticità che condizionano l’erogazione dei servizi sanitari, la Fondazione GIMBE invita le Istituzioni a potenziare rapidamente la campagna vaccinale per anziani e fragili, oltre a rimettere in campo – ove necessario – misure di contrasto alla diffusione del virus. Alla popolazione rivolge l’invito a mantenere comportamenti responsabili: perché nei prossimi mesi il vero rischio reale del COVID-19, insieme all’epidemia influenzale, è quello di compromettere la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale, già profondamente indebolito e molto meno resiliente, in particolare per la grave carenza di personale sanitario».
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Telemedicina: la rivoluzione della salute nelle farmacie italiane, Salute e clima: schillaci a cop28, l’urgenza di investimenti per un futuro resiliente, PNRR, Schillaci: più fondi per telemedicina e assistenza domiciliare.