Il diabete è diventato una vera e propria pandemia. L’impatto economico per la collettività è enorme: circa 20 miliardi l’anno di cui circa 9 miliardi di costi diretti sanitari a carico del servizio sanitario nazionale. I costi diretti crescono esponenzialmente in base alle comorbidità, da meno di 1.000 euro per i pazienti senza comorbidità a circa 6 volte di più per il paziente con 4 comorbidità, 7.500 euro l’anno. Il diabete costa!
La voce preponderante di costo è rappresentata dalle ospedalizzazioni (circa il 50%), mentre il costo dei dispositivi pesa solo il 4% dei costi diretti complessivi. Ad oggi molte evidenze cliniche continuano a dimostrare che l’utilizzo del dispositivo aiuta a migliorare il controllo glicemico e conseguentemente ridurre ospedalizzazioni e costi di gestione delle persone con diabete di tipo 2 in trattamento insulinico non intensivo e in pazienti non in trattamento con insulina garantendo sostenibilità al servizio sanitario nazionale.
Questi i dati emersi nel corso del convegno “Equità di accesso all’innovazione. Focus sui sistemi di monitoraggio glicemico nella cronicità diabete”, il primo di tre incontri che coinvolge Piemonte, Lombardia, Triveneto ed Emilia-Romagna. La road map è organizzata da Motore Sanità in collaborazione scientifica con l’Associazione Medici Diabetologi (AMD).
Per capire di più, abbiamo sentito ai microfoni di Mondosanità, il dottor Andrea Marcellusi, Presidente ISPOR Rome Chapter e Research Fellow EEHTA-CEIS Università degli studi di Roma “Tor Vergata.
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