In Lombardia, sulla base dei numeri di prevalenza nazionale, i cittadini affetti sono circa 2 milioni. Una realtà preoccupante è data dal fatto che stime recenti indicano una forte inappropriatezza nelle cure farmacologiche ed incertezza nei percorsi di cura. Questo il quadro emerso durante l’evento del 7 giugno scorso, a Milano, dal titolo “Appropriatezza prescrittiva e corretta informazione fattori chiave nella gestione del dolore cronico – Regione Lombardia” organizzato da Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Angelini Pharma
Importanti potenzialità arrivano dall’implementazione del Fascicolo sanitario elettronico. Lo ha sottolineato Roberta Bianchi, farmacista dell’ospedale Valduce di Como: “collaborazione tra i soggetti coinvolti nella diagnosi, prescrizione e controllo delle somministrazioni e implementazione di supporti informatici sono le uniche opzioni valide per ridurre le prescrizioni inappropriate e, conseguentemente, la spesa complessiva del SSN a tutto vantaggio dei pazienti”.
Il ruolo dei servizi digitali nella gestione appropriata del dolore cronico è stato evidenziato da Rino Moraglia, direttore strategico di NetMedica Italia: “I servizi digitali a supporto della medicina di base oggi rivestono un ruolo ineludibile per garantire l’appropriatezza delle cure. La digital Health Strategy della medicina generale risulterà decisiva per rispondere alla sfida dei nuovi modelli territoriali di cura e migliorare l’appropriatezza di cura del dolore cronico. La prossimità digitale darà maggiore forza al rapporto fiduciario tra medico e paziente. Organizzazione, monitoraggio, consapevolezza e iniziativa sono i concetti chiave intorno a cui ruota lo sviluppo della Digital Health Strategy della Medicina Generale, un progetto innovativo e concreto che ambisce a rendere appropriati gli interventi assistenziali, anche attraverso la formazione, comunicazione e diffusione della relazione digitale. Rendere tutto più facile e possibile, per garantire serenità ed efficacia a medici e pazienti”.
Secondo Paola Pedrini, segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) Lombardia, che ha disegnato il ruolo del medico di famiglia “deve essere il primo punto di contatto per i pazienti per iniziare un percorso diagnostico tempestivo. Gestisce e coordina l’approccio multimediale del trattamento e svolge una funzione essenziale nel follow-up regolare. Riveste dunque un ruolo centrale e insostituibile: la capacità di offrire cure personalizzate e continue, insieme alla coordinazione di un approccio terapeutico globale e all’aderenza alle linee guida è fondamentale per migliorare la gestione del dolore cronico lieve e moderato e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Per un intervento efficiente e proficuo deve poter contare su una formazione continua, supporto interdisciplinare, strumenti e software per monitorare i progressi del paziente, l’efficacia del trattamento nel tempo e garantire sempre la massima appropriatezza nella scelta dei farmaci”.
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