Lungi dall’essere considerato un tabù, sono sempre di più gli uomini e le donne con una vita sessuale attiva anche dopo la terza età.
L’amore – e la voglia di fare sesso – non vanno in pensione. È il risultato di uno studio inglese, condotto su quasi 7 mila cittadini, pubblicato sulla rivista Sexual Medicine. Lungi dall’essere considerato un tabù, sono sempre di più gli uomini e le donne con una vita sessuale attiva anche dopo la terza età, a tutto vantaggio della propria salute. Far l’amore con regolarità, con affetto, volendosi tanto bene, mantiene in migliore salute, da tutti i punti di vista, entrambi i sessi.
Semaforo verde
“Le ragioni sono tante”, spiega la professoressa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano: “innanzitutto perché una vita sessuale attiva, anche a settant’anni, ci dice che molte cose sono andate bene, in quella coppia. Ci dice che c’è una sostanziale salute di fondo, in entrambi: tante volte la disfunzione sessuale, nell’uomo e nella donna, è la prima spia di malattie più importanti a livello generale. Per esempio, ci svela uno stato di diabete, di ipertensione, un eccesso di colesterolo, una carenza di ormoni sessuali, o un’iniziale malattia neurologica. Di converso, una buona funzione sessuale è il semaforo verde che ci dice che tutti i sistemi principali del corpo sono integri”.
I tessuti restano più attivi
Ma è il sesso che fa stare più in salute o, viceversa, è la buona salute che tiene vivo il sesso? “In realtà esiste un rapporto di reciprocità: quando una coppia mantiene viva l’intimità sessuale, anche avanti negli anni, significa che, in genere, ci sono amore, affetto, attenzioni e tenerezza reciproca”, replica l’esperta. “Nella serenità degli affetti è più probabile poi avere stili di vita sani, grandi amici della salute. Ogni volta che si fa l’amore si attivano vasi, nervi, ormoni e i tessuti anche genitali restano più sani e attivi – si parla infatti di riabilitazione neurovascolare”.
Viva la sessualità consapevole
“In più, nel sangue e nel cervello, si liberano sostanze, come l’ossitocina, che aumentano il nostro senso di benessere fisico ed emotivo”, continua la professoressa Graziottin. “Per l’apparato genitale, una minore vulnerabilità all’invecchiamento è poi ulteriormente facilitata nella donna un po’ in carne, perché il tessuto adiposo produce anche estrogeni che, in piccola quantità, aiutano a mantenere più sani anche questi tessuti”.
I 3 step dell’amore
Considerato quindi che tutti, a partire dai medici, dovrebbero riconoscere che gli anziani non sono asessuati e che una sessualità consapevole può aiutare a vivere meglio la propria vecchiaia, quali sono i consigli per aver cura dell’amore fino a tarda età? Gli esperti suggeriscono una cura della coppia su tre livelli:
- Sul piano fisico con cibi preparati con attenzione, il giusto lavoro, il giusto riposo, una vivace vita di relazione con parenti e amici; limitando al massimo l’alcol (massimo 1-2 bicchieri alla settimana), evitando superalcolici e fumo, grandi nemici della funzione sessuale nell’uomo e nella donna. Curando l’igiene personale. Mantenendo una regolare attività fisica e, magari, andando a ballare, perché questo mantiene vivi e felici corpo e cuore. Importante anche ricordare che la terapia ormonale sostitutiva almeno locale, vaginale e vulvare, mantiene una migliore risposta fisica e di piacere;
- sul piano affettivo curando la tenerezza, la cura reciproca, il rispetto, i segni di attenzione, che fanno ancora più piacere quanto più passano gli anni;
- sul piano mentale con attività, interessi, letture, stimoli culturali e viaggi, quando possibile.
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