Uno studio condotto dalla Fondazione Foresta Onlus di Padova, denominato “Prevenzione andrologica permanente nelle scuole”, ha rivelato risultati allarmanti sull’aumento dei segni di disagio e dell’uso di ansiolitici tra i giovani. Secondo l’indagine, un giovane su tre richiede supporto psicologico, mentre aumenta l’uso di ansiolitici e si evidenziano comportamenti a rischio, come fumo e droghe, e un’informazione poco approfondita sulla sessualità.
Uno studio condotto dalla Fondazione Foresta Onlus di Padova, denominato “Prevenzione andrologica permanente nelle scuole”, ha rivelato risultati allarmanti sull’aumento dei segni di disagio e dell’uso di ansiolitici tra i giovani. Secondo l’indagine, un giovane su tre richiede supporto psicologico, mentre aumenta l’uso di ansiolitici e si evidenziano comportamenti a rischio, come fumo e droghe, e un’informazione poco approfondita sulla sessualità.
Lo studio ha coinvolto 4.383 studenti tra i 18 e i 20 anni (1.781 maschi e 2.592 femmine) provenienti da istituti scolastici superiori del territorio padovano. I dati raccolti hanno rivelato un aumento del disagio tra i giovani, manifestato da un senso di solitudine più accentuato, comportamenti a rischio come il consumo di tabacco e droghe, e una scarsa informazione sulla sessualità.
Il professor Carlo Foresta, già docente di Endocrinologia presso l’Università di Padova e presidente della Fondazione Foresta Onlus, ha sottolineato che da quindici anni il progetto si è impegnato a parlare con migliaia di studenti nelle scuole, raccogliendo dati significativi per comprendere i cambiamenti nei comportamenti e nello stile di vita dei ragazzi. Già nel 2018 si era riscontrato un momento critico di disagio giovanile, evidente attraverso comportamenti come la dispersione scolastica, l’isolamento sociale, la dipendenza dal cybersex e i disturbi alimentari. Da allora, l’obiettivo è stato quello di comprendere e trovare modi per aiutare i giovani.
Un elemento chiave emerso dai questionari riguarda i cambiamenti nella struttura familiare. Rispetto al 2005, quando il progetto è stato avviato, i genitori dei giovani sono diventati più anziani di quattro anni: l’età media delle madri quando i ragazzi hanno 18 anni è di 50,7 anni, mentre quella dei padri è di 54 anni. Ciò significa che i giovani crescono in famiglie con una differenza generazionale significativa. Inoltre, l’18% di questi ragazzi è figlio unico, il che sottolinea l’importanza della socializzazione all’interno della famiglia.
I genitori di questi giovani diciottenni hanno vissuto in un contesto sociale e familiare completamente diverso da quello dei loro figli. Uno studente su cinque è figlio di genitori separati o divorziati, il che implica che sin dalla prima fase dell’adolescenza questi giovani si trovano ad affrontare situazioni ansiose. Questo si riflette nell’uso di ansiolitici e antidepressivi e nella richiesta di supporto psicologico, che risulta più frequente nei figli di genitori separati o divorziati (40% rispetto al 31% nel campione complessivo). In questo contesto, si osserva anche un aumento significativo dei segni di disagio giovanile, come insoddisfazione nella vita (27%) e autolesionismo (23%). La ricerca evidenzia che le abitudini sessuali sono influenzate dalla diversità del contesto familiare: nei figli di genitori separati o divorziati, sono più frequenti i rapporti sessuali non protetti e con partner multipli (rispettivamente 19% e 14%), le malattie sessualmente trasmesse (2,2%) e l’uso della pillola del giorno dopo nelle ragazze (39%). Inoltre, si registra un’età più precoce del primo rapporto sessuale per i maschi provenienti da famiglie separate o divorziate (16,1 anni rispetto a 14,8 anni).
I risultati dell’indagine Fondazione Foresta mettono in luce la necessità di affrontare e comprendere meglio il disagio giovanile e i fattori che influenzano la salute mentale e sessuale dei giovani. È fondamentale garantire un adeguato supporto psicologico e promuovere un ambiente familiare sano e di supporto per i giovani, al fine di mitigare i rischi associati a situazioni di disagio e favorire un benessere complessivo.
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