“Abbiamo inaugurato a Torino un innovativo modello di presa in carico del paziente affetto da tumore del capo e del collo. Questa unità dedicata, situata in un quartiere particolarmente svantaggiato, è integrata nella rete dei nostri ospedali e ha una chiara missione di secondo livello, in sinergia con il primo livello, ciascuno svolgendo il proprio ruolo specifico”.
A parlare, nel corso della due giornate di lavori “ONCOnnection Stati Generali NORD OVEST – LIGURIA, LOMBARDIA, PIEMONTE, VALLE D’AOSTA”, promosse da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Johnson & Johnson Med Tech, Sobi rare strength, Merck, GSK, è Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino e Commissario Azienda Sanitaria Zero Regione Piemonte.“Questo modello di presa in carico – continua Picco -, che mira a gestire il paziente entro tre giorni fornendo un supporto completo e accompagnandolo durante l’intero percorso diagnostico, è stato reso possibile grazie a una collaborazione pubblico-privato. In questo caso, associazioni come la Fondazione per la Ricerca sul Cancro, la Fondazione Compagnia di San Paolo e la Fondazione Specchio dei Tempi hanno unito le proprie risorse a quelle pubbliche, in collaborazione con la città di Torino, per realizzare questo ambizioso progetto. Tecnologicamente all’avanguardia nel contesto di questa specifica patologia, il progetto rappresenta un esempio paradigmatico. È importante sottolineare che, all’interno delle limitate risorse a disposizione in una realtà come il Piemonte, così come in altre regioni, dove i bilanci sono attentamente monitorati, focalizzare l’attenzione sulla partnership pubblico-privato, sulla gestione delle risorse, e sull’utilizzo mirato delle tecnologie può contribuire a rendere sostenibile il sistema sanitario, portando al contempo innovazione”.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Allarme polmonite nei bambini: 2 casi di mycoplasma in italia – esperti esortano prudenza, Una nuova terapia per la sindrome di Fanconi Bickel, Covid e influenza, poche vaccinazioni crescono i casi. Rischi per i fragili