In Lombardia sono presenti due dei quattro centri italiani di riferimento europeo per il trattamento della malattia oculare tiroidea (Thyroid eye disease – TED), una patologia complessa, autoimmune, che colpisce in modo prevalente le donne e può manifestarsi in concomitanza o indipendentemente da disfunzioni tiroidee. Si sono riuniti a Milano, lo scorso 6 maggio, ricercatori, specialisti ed istituzioni per accendere i fari su una patologia poco conosciuta che pone diverse sfide per la gestione ottimale dei pazienti.
La malattia oculare tiroidea attacca i tessuti dell’orbita all’interno dell’occhio, portando a segni clinici e sintomi eterogenei che si combinano in diversi gradi di severitàe che,nei casi estremi, esitano in una grave compromissione del nervo ottico e della funzione visiva, fino alla rottura della cornea e persino alla perdita della vista.
Al convegno organizzato da Motore Sanità, sono intervenuti i massimi esperti, come Maria Laura Tanda, Direttore della SC Endocrinologia ASST- Settelaghi e Professore Associato Università dell’Insubria. Spiegando che “la malattia, nella sua natura polimorfa e complessa, richiede un coordinamento efficace volto a indirizzare i pazienti verso centri di riferimento con esperienza multidisciplinare, come già previsto dalle linee guida di settore, anche in previsione della gestione di nuovi farmaci che si affacciano nel panorama terapeutico che talvolta necessitano anch’essi di un coinvolgimento multidisciplinare”.
Per quanto riguarda le nuove cure sulla patologia la professoressa Tanda ha evidenziato che le nuove terapie con anticorpi monoclonali si sono dimostrate efficaci, riducendo il ricorso all’ospedalizzazione e agli interventi chirurgici demolitivi sull’orbita.
Abbiamo ascoltato la professoressa Tanda ai microfoni di Mondosanità