Seguici!

Seguici!

Contenuti esclusivi

PFAS sotto la lente della ricerca genetica: verso test più rapidi ed efficaci

Un nuovo studio esplora come le sostanze chimiche colpiscono...

Sport e oncologia pediatrica: quando il movimento diventa parte della cura

All’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, una palestra in...

Il Piemonte accelera sul fronte sanità: 23.500 prestazioni aggiuntive per ridurre le liste d’attesa

Grazie a visite serali e nei weekend, la Regione...

Malattie infettive, parte da Napoli una piattaforma nazionale per la ricerca

Malattie infettive emergenti: dopo lo spartiacque della pandemia l’Italia investe in ricerca applicata alle malattie infettive in un approccio One Health che mette nel mirino la prevenzione, i cambiamenti climatici, il benessere dell’ambiente, la globalizzazione, le piattaforme informatiche e il progetto per individuare nuovi farmaci e vaccini in una visione trasversale che coinvolge 600 scienziati provenienti da più 60 enti scientifici nazionali riuniti a Napoli per tre giorni per discutere, confrontarsi e dibattere su dati e scenari, modelli di gestione delle emergenze e delle politiche sanitarie attuali e future in un approccio OneHealth. Parliamo del congresso della Fondazione INF-ACT, che ha preso il via ieri e si concluderà sabato al policlinico Federico II che coordina un ambizioso progetto di partenariato esteso finanziato dal PNRR e del Ministero dell’Università e della Ricerca sul tema delle malattie infettive emergenti.
“Abbiamo riunito i migliori specialisti in campi molto distanti, impegnati in università pubbliche e private, aziende ospedaliere, società scientifiche, enti privati di ricerca, aziende e start-up, affinché si possano confrontare cercando punti in comune e per preparare il paese a gestire una potenziale emergenza dovuta a una malattia infettiva l’unica strada percorribile è quella di fare sistema.” – Federico Forneris, presidente della Fondazione INF-ACT.

IL MINISTRO
Ad aprile i lavori nell’aula magna Gaetano Salvatore del policlinico collinare è stata il ministro dell’Università e della Ricerca scientifica Anna Maria Bernini che ha ricordato la centralità della ricerca e dell’innovazione nelle politiche del governo italiano: “Contro le Malattie infettive emergenti – ha sottolineato – puntiamo sulle infrastrutture di ricerca da sostenere oltre il 2026, anno in cui la spinta impressa dai fondi del Pnrr si esaurirà”. L’obiettivo è consolidare il flusso di ritorno dei cervelli in Italia e frenare quello in uscita puntando anche su Incentivi contrattuali. “Abbiamo sbloccato il contratto di ricerca che era stato strutturato e poi rimasto al palo – ha sottolineato Bernini – finanziandolo con 37,5 milioni di euro e che riguardato la Campania per 34 ricercatori con un impegno di spesa di 3,5 milioni”.
Nello specifico, l’Università degli Studi “Federico II” riceverà 450.000 euro per 5 contratti, Università degli Studi “L’Orientale” 480.000 per 5 contratti, Università degli Studi “Parthenope” 400.000 euro per 5 contratti, Università degli Studi del Sannio 420.000 euro per 5 contratti, l’Università degli Studi di Salerno 540.612,70 euro per 5 contratti, l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” 400.000 euro per 4 contratti e la Scuola Superiore Meridionale (SSM) 545.000 euro per 5 contratti.
Il decreto, firmato lo scorso febbraio dal ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, si inserisce nel quadro dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Missione 4 “Istruzione e Ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”, Investimento 1.2 “Finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori”.
Università ed Enti di Ricerca potranno assumere, tramite selezione, giovani ricercatori di qualunque nazionalità che abbiano concluso il percorso dottorale avendo svolto un periodo di almeno 3 mesi di formazione e ricerca all’estero.
Lo stanziamento totale, da parte del MUR, ammonta a 37,5 milioni di euro grazie ai quali è stato possibile assegnare 369 posizioni contrattuali. Sono 98, tra Università ed Enti di Ricerca, le istituzioni che potranno assumere ricercatori internazionali post-dottorato.

“Anche nella legge di Bilancio abbiamo previsto, a partire dal 2026, per dare continuità ai progetti – ha continuato Bernini – 300 milioni di euro a fronte di una recessione mondiale che viene alimentata dai Dazi proposti dagli Usa. Chiunque impone dazi – ha aggiunto Bernini – come la storia insegna, poi viene colpito da un boomerang. Bisogna negoziare prima che i paletti impressi ai mercati si solidifichino e stratifichino. Laddove gli Usa tagliano sulla ricerca noi stiamo investendo 11 mln in infrastrutture della ricerca, biotecnologica, quantistiche, agri-tech e altri campi dell’innovazione.
A giovarsi di questo programma saranno soprattutto i giovani, ne vedo tanti in questa aula. Con questi investimenti potranno proiettarsi verso il futuro puntando anche sulla formazione che rende strutturale l’innovazione che si sta realizzando per la ricerca di nuovi sistemi diagnostici e di sorveglianza. Le infrastrutture di ricerca – ha concluso il Ministro – sono gli unici luoghi dove i ricercatori possono tornare. A Padova è nata una piattaforma in cui c’è anche la Federico II per terapie geniche, nuovi farmaci a Rna. La messa a punto di anticorpi monoclonali. A Palermo il Cnr ha strutturato un team per il contrasto alla perdita di biodiversità e per la prevenzione cura e coordinamento di attività di ricerca in questo campo. Tutti presupposti per giocare un ruolo di leader in un circuito internazionale della ricerca”.

IL CONGRESSO
La cerimonia di apertura della la conferenza scientifica focalizzata sulle malattie infettive emergenti, è iniziata con i saluti recapitati da Orazio Schillaci, Ministro della Salute, seguiti dall’intervento di Matteo Lorito, Rettore Università degli Studi di Napoli Federico II. A rappresentare le tante anime del territorio e della volontà di collaborazione ad ampio spettro, l’avvio della conferenza è proseguito con Antonio Limone, Direttore Generale Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Giuseppe Longo, Direttore Generale Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Giovanni Esposito, Presidente Scuola di Medicina e Chirurgia Federico II, Antonio Postiglione, Direttore Generale Tutela Salute e Coordinamento del Sistema Sanitario Regione Campania, Elisabetta Vitali, Executive Director Fondazione Armenise Harvard.

TRE TAVOLE ROTONDE
Le 3 tavole rotonde che hanno caratterizzato il pomeriggio hanno sviluppato 3 approfondimenti verticali sul futuro della ricerca. Nella prima, “il ruolo e la rilevanza dei progetti di ricerca PNRR”, si è discusso delle sfide per il sistema della ricerca che guarda ai prossimi anni, forte dell’esperienza e dei risultati ottenuti grazie ai fondi PNRR. La seconda ha affrontato l’evoluzione delle politiche sanitarie. Quali strategie adottare per integrare la rete dei presidi sanitari, come coordinare la raccolta dei dati epidemiologici, come organizzare la gestione e cura del paziente negli ospedali e coinvolgere l’opinione pubblica? Il pomeriggio si è chiuso con la terza tavola rotonda, che ha trattato il tema del One Health: un approccio che implica dover coniugare i diversi linguaggi, i tempi e le metodologie di chi si occupa di salute umana, di salute ambientale e di salute animale.

Seguici!

Ultimi articoli

PFAS sotto la lente della ricerca genetica: verso test più rapidi ed efficaci

Un nuovo studio esplora come le sostanze chimiche colpiscono...

Sport e oncologia pediatrica: quando il movimento diventa parte della cura

All’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, una palestra in...

Cellule cerebrali e sindrome di Tourette: nuove scoperte suggeriscono strategie terapeutiche mirate

Uno studio sul cervello di persone con sindrome di...

Newsletter

Registrati e ottieni le nostre rassegne stampa in esclusiva!

spot_img

Da non perdere

PFAS sotto la lente della ricerca genetica: verso test più rapidi ed efficaci

Un nuovo studio esplora come le sostanze chimiche colpiscono...

Sport e oncologia pediatrica: quando il movimento diventa parte della cura

All’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, una palestra in...

Cellule cerebrali e sindrome di Tourette: nuove scoperte suggeriscono strategie terapeutiche mirate

Uno studio sul cervello di persone con sindrome di...

Digitalizzazione e agritech: alleati per la salute pubblica nei territori fragili

Dal rilancio delle aree interne alla sanità di prossimità:...
spot_imgspot_img

PFAS sotto la lente della ricerca genetica: verso test più rapidi ed efficaci

Un nuovo studio esplora come le sostanze chimiche colpiscono il corpo e perché non tutti reagiamo allo stesso modo Un gruppo di ricercatori della Duke...

Sport e oncologia pediatrica: quando il movimento diventa parte della cura

All’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, una palestra in reparto trasforma l’attività fisica in un potente alleato terapeutico per i giovani pazienti oncologici. Un...

Il Piemonte accelera sul fronte sanità: 23.500 prestazioni aggiuntive per ridurre le liste d’attesa

Grazie a visite serali e nei weekend, la Regione punta a 50.000 prestazioni entro giugno. La Città della Salute e della Scienza di Torino...

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui