Si è tenuta nel pomeriggio di oggi davanti alla Sezione III quater del Tar Lazio l’udienza collegiale la sospensione degli effetti del Nuovo nomenclatore tariffario nazionale pubblicato lo scorso 27 dicembre.
Il presidente del Collegio ha invitato le parti a rinunciare alla richiesta di sospensiva proponendo in alternativa di fissare un’udienza di merito che anziché svolgersi nei canonici lunghi tempi della giustizia amministrativa fosse fissata per il prossimo 27 maggio. Tuttavia, in rappresentanza delle strutture private accreditate che aderiscono all’Unione nazionale ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità privata (Uap) che il 22 gennaio scorso hanno effettuato una Assemblea generale a Piazza Montecitorio.
Uap i legali hanno deciso di non accogliere questa proposta di mediazione e di insistere sulla richiesta agita di sospensiva urgente del tariffario. Tale scelta è stata motivata dalla necessità di difendere con fermezza i diritti delle strutture e dei pazienti considerando le significative difficoltà di applicazione sopraggiunte dall’inizio dell’anno con le parti più controverse riguardanti prestazioni non chiaramente attribuite ai livelli di complessità delle strutture ovvero con rimborsi non adeguati rispetto ai costi strutturali fissi per l’erogazione soprattutto alla rete delle più piccole strutture delle regioni del Sud.
“La nostra posizione è chiara – dicono in Uap – non faremo passi indietro nella tutela della categoria e dei nostri iscritti, la richiesta sospensiva resta una priorità per garantire condizioni eque e sostenibili per le nostre strutture e per evitare che i disagi si aggravino nei prossimi mesi per le strutture associate”.
Le grandi multinazionali della specialistica al contrario hanno invece rinunciato alla sospensione in favore della fissazione dell’udienza di merito considerando che la maggior parte di esse hanno sede nelle Regioni del Nord Italia che non essendo in Piano di rientro possono muoversi con maggiore libertà nell’adeguamento delle tariffe su scala regionale.
“Ci chiediamo – concludono i ricorrenti che attendono per la giornata di domani la decisione dei giudici amministrativi – per quale motivo le multinazionali che non pagano la tasse in Italia non sostengano le aziende italiane che invece soggiacciono all’imposizione fiscale italiana. Ora attendiamo le decisioni del Tar che potrebbero arrivare nelle prossime ore sia in merito alla sospensione richiesta sia rispetto alle ulteriori istruttorie proposte dalle parti ricorrenti. Confermiamo il nostro impegno per una difesa forte e senza compromessi della nostra categoria”.