Il recente Rapporto sull’evento nascita in Italia, basato sui dati del 2022 e realizzato dall’Ufficio di Statistica del Ministero della Sanità, ha rivelato una serie di tendenze sorprendenti che delineano un quadro completo della natalità nel paese
L’analisi dei dati ha svelato che l’89,0% dei parti avvenuti nel 2022 si è verificato in Istituti di cura pubblici, mentre il 62,2% di essi è stato registrato in strutture con un volume di almeno 1.000 parti annui. Inoltre, il 20,0% delle madri coinvolte in queste nascite era di nazionalità straniera, sottolineando la diversità culturale della popolazione.
Un dato significativo riguarda l’età media al primo figlio per le donne italiane, che è aumentata notevolmente, superando i 32 anni. Anche le donne straniere hanno mostrato un aumento dell’età media al primo figlio, passando dai 27,7 anni nel 2012 a 29,2 anni nel 2022.
L’incremento dell’età media al primo figlio è accompagnato da una maggiore attenzione alla gravidanza, con un aumento significativo del numero di visite di controllo e delle ecografie effettuate. Questo è un segno positivo della consapevolezza delle madri in relazione alla salute dei loro neonati.
Inoltre, il rapporto ha evidenziato una riduzione nella percentuale di parti cesarei, passando dal 36% nel 2012 a circa il 31% nel 2022. Questo cambiamento è associato alla tipologia di struttura ospedaliera in cui avvengono i parti, con un aumento della percentuale di parti vaginali.
Un aspetto importante è rappresentato dalla crescente utilizzazione della fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero (FIVET), che è diventata la tecnica più comune, passando dal 37% nel 2012 al 48% nel 2022.
Sebbene la denatalità sia ancora un fenomeno in atto, con un calo complessivo delle nascite, il rapporto ha rilevato una lieve diminuzione nella percentuale di nati morti. Tuttavia, è importante notare che il tasso di natimortalità rimane una sfida da affrontare.
Il rapporto fornisce anche una panoramica dettagliata delle caratteristiche delle madri, tra cui cittadinanza, istruzione e professione. Un dato interessante è che il 20% dei parti è attribuibile a madri di cittadinanza straniera, con una maggiore incidenza nelle regioni del Centro-Nord del paese.
In conclusione, il Rapporto sull’evento nascita in Italia del 2022 offre una visione completa e dettagliata delle tendenze nella natalità del paese, sottolineando l’importanza di un’analisi approfondita per informare la programmazione sanitaria nazionale e regionale. Le informazioni raccolte saranno preziose per sviluppare politiche e interventi mirati per sostenere le madri e garantire la salute dei neonati in Italia.
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