Dopo le lunghe proteste di tutti gli attori che operano nel sistema sanitario francese che dal 25 maggio infuocano le piazze di tutta la Francia sembra essere arrivato il cambiamento che tutti auspicavano. Infatti il ministro francese della salute Oliver Véran ha elencato le 33 misure per cambiare il sistema sanitario francese.
Dopo le lunghe trattative con i sindacati e i rappresentanti del sistema sanitario francese si è arrivato a delle conclusioni che hanno un versante finanziario e uno organizzativo e sono state integrate dalle proposte del ministro Véran.
Per quanto il sistema sanitario sia diverso da quello italiano (che è universale, rispetto a quello mutualistico francese), l’elenco dei temi ricorda il nostro dibattito.
Sanità francese: i numeri
Dal punto di vista finanziario, sono stati assegnati 8,2 miliardi di euro per il personale ospedaliero, ai vari livelli, (si è detto per gli infermieri circa 180 euro netti al mese) a cui si aggiungono 19 miliardi di cui 13 destinati in parte ad assorbire i debiti degli ospedali, anche quelli della crisi del Covid, e 6 miliardi per le strutture.
Di questi ultimi, 2,1 miliardi servono per rinnovare un quarto dei posti degli EHPAD, i centri socio-assistenziali per gli anziani che corrispondono alle nostre RSA, 2,5 miliardi per interventi urgenti su ospedali e 1,4 miliardi per la digitalizzazione, anche spingendo sulla telemedicina, secondo le esperienze maturate durante la crisi.
Sotto il profilo della partecipazione dei territori viene decentrata la programmazione della spesa sotto i 100 milioni di euro a delle “conferenze regionali per gli investimenti sanitari”, mentre per il livello superiore rimane a un Consiglio nazionale per gli investimenti che sostituirà dal 2021 l’attuale criticata struttura verticale e interministeriale (Copermo), sinonimo di riduzione di posti letto e di chiusure.
In entrambe le istanze parteciperanno soggetti ed eletti locali. Cambieranno anche gli ospedali, accusati di eccessi burocratici, che avranno una governance più partecipata, correggendo la legge del 2010 con i contributi di medici, personale sanitario e pazienti.
Le Agenzie regionali per la salute (ARS, una forma decentrata dello Stato) rafforzeranno il loro livello dipartimentale (provinciale) sempre con il coinvolgimento degli eletti locali. Una serie di misure che dimostrano ancora una volta quanto la sanità pubblica francese sia al centro dell’agenda politica.
Per approfondire: https://solidarites-sante.gouv.fr/