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Sanità sotto stress: 6 infermieri su 10 al limite, con metà pronta a lasciare

Studio rivela il crescente disagio nel settore infermieristico italiano

La crisi nel settore sanitario italiano si riflette nei dati allarmanti di uno studio condotto dall’Università di Genova, che evidenzia un preoccupante livello di stress tra gli infermieri. Secondo i risultati dello studio ‘Bene’ (BEnessere degli Infermieri e staffiNg sicuro negli ospEdali), il 59% degli infermieri intervistati si dichiara molto stressato a causa del proprio lavoro, con il 40,2% che segnala un elevato livello di burnout clinico, un esaurimento emotivo significativo. La situazione è ulteriormente aggravata dall’insoddisfazione professionale, che coinvolge il 38,3% degli oltre 165.000 infermieri ospedalieri, e da un preoccupante 45,2% pronto a lasciare il lavoro entro un anno, un aumento dal 35% registrato nel 2019.

I motivi principali di questa insoddisfazione professionale sono attribuiti a uno stipendio non adeguato (77,9%) e alla mancanza di prospettive di carriera (65,2%). Lo stress è ulteriormente alimentato dall’esposizione a pazienti Covid-19, che influisce sul 46,4% degli infermieri intervistati. Solo il 3,2% percepisce come ‘eccellente’ la sicurezza del paziente nel proprio ospedale, e la carenza di personale è identificata come il principale motivo delle cure mancate, secondo la metà dei partecipanti.

La carenza di personale infermieristico è evidenziata anche dal fatto che, indipendentemente dal turno di lavoro, ogni infermiere assiste mediamente 8,1 pazienti. La mancanza di personale si traduce in un ambiente frenetico e caotico, secondo il 43,4% degli intervistati. La pandemia Covid-19 ha ulteriormente amplificato i problemi preesistenti nel settore sanitario italiano, esponendo gli infermieri a condizioni di lavoro sfavorevoli e compromettendo la qualità dell’assistenza.

Lo studio suggerisce che il benessere professionale è diventato cruciale per contrastare l’intenzione di lasciare il lavoro che sta colpendo le professioni sanitarie. Le organizzazioni sanitarie sono chiamate a intervenire attivamente per migliorare le condizioni di lavoro e garantire un ambiente più positivo per il personale sanitario. La necessità di un impegno politico e manageriale urgente è evidente per preservare non solo il benessere degli operatori sanitari, ma anche la sicurezza e la qualità dell’assistenza sanitaria. In un periodo in cui il personale sanitario è fondamentale per affrontare emergenze come la pandemia, garantire condizioni di lavoro ottimali è cruciale per il benessere di chi si trova in prima linea nella battaglia contro le malattie.

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