Nei campioni prelevati per il Pap Test è possibile rilevare con anni di anticipo alcune alterazioni molecolari tipiche della malattia
Così facile da non sembrare vero; così promettente da poter rivoluzionare lo scenario di un tumore – quello dell’ovaio – che da qualche anno sta godendo di importanti benefici terapeutici ma che sconta ancora un’elevatissima mortalità soprattutto a causa delle diagnosi tardive. Uno studio tutto italiano, realizzato da ricercatori di Humanitas di Milano e pubblicato su Science Translational Medicine ha scoperto che grazie a nuove tecniche di analisi genomica è possibile identificare la presenza di alterazioni molecolari specifiche del tumore ovarico con anni di anticipo rispetto alle prime manifestazioni della malattia. Ed è possibile farlo nei tamponi usati per il Pap test, il comune esame di screening dei tumori del collo dell’utero.