Intervista a Giuseppe Quintavalle, Commissario straordinario della ASL Roma 1
La salute mentale è un pilastro essenziale per il benessere individuale e collettivo, influenzando l’istruzione, il lavoro, l’integrazione sociale e la sicurezza. Tuttavia, gli attuali investimenti non sono all’altezza dei bisogni, creando un crescente divario tra domanda e risorse disponibili. Questo tema è stato discusso durante l’evento “LA SALUTE MENTALE NEI TERRITORI”, organizzato da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Johnson & Johnson e Otsuka.Giuseppe Quintavalle, Commissario straordinario della ASL Roma 1, ha dichiarato: “Trovo molto importante confrontarci interdisciplinarmente su una delle questioni più rilevanti. La pandemia ha ulteriormente evidenziato le criticità esistenti. Oggi, grazie anche al PNRR, abbiamo l’opportunità di potenziare il territorio in termini di logistica e di efficientamento informatico.
Dobbiamo riorganizzare i servizi, compresi quelli per la salute mentale. La salute mentale sta cambiando: vediamo nuove configurazioni e un aumento delle patologie, anche in età più giovani, come nei bambini dai 9 anni in su. Gli adolescenti hanno registrato tassi di depressione significativi dopo il Covid e l’uso di droghe particolari sta creando nuove sfide sia psicologiche che psichiche. Inoltre, l’invecchiamento della popolazione comporterà un aumento di alcune patologie, costringendoci a rivedere e riorganizzare i servizi.
È cruciale discutere se le case di comunità debbano essere aperte alla salute mentale e considerare l’importanza dell’assistenza domiciliare e della formazione dei caregiver. La presa in carico dei pazienti deve avvenire il prima possibile, con interventi di prevenzione primaria e formazione di medici, non necessariamente psichiatri, per indirizzare correttamente i pazienti. Uno dei temi fondamentali è seguire i pazienti, il cui numero è aumentato, nonostante la scarsità di risorse e personale.
È una grande sfida, ma discutendone possiamo stimolare un confronto importante, che potrebbe portare alla promulgazione di nuove leggi e riforme, e principalmente, alla riorganizzazione non più rinviabile del territorio, che deve necessariamente supportare gli ospedali e viceversa”.
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