La Sicilia, con oltre 15mila casi di scompenso cardiaco ogni anno, è tra le regioni in cui l’ospedalizzazione è tra le più elevate in Italia (fino a 4 per ogni 1.000 abitanti). Nel triennio 2017-2019 la media dei ricoveri ordinari degli uomini è stata di 8.639 e di 8.104 per le donne. Arrivato a 9 il tasso di mortalità nel 2021 (dell’11.22 in Italia).
Le nuove terapie rappresentano una importante rivoluzione perché riducono le ospedalizzazioni e la mortalità per scompenso cardiaco, ma si scontrano con l’inerzia terapeutica e la necessità di far diventare le conoscenze che vengono dalla ricerca scientifica in pratica clinica. Tutto questo emerge nel webinar organizzato da Motore Sanità, dal titolo: “SCOMPENSO CARDIACO, L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI Focus on SGLT2i SICILIA”.
In Sicilia si contano oltre 15mila casi di scompenso cardiaco ogni anno ed è tra le regioni in cui l’ospedalizzazione è tra le più elevate in Italia (fino a 4 per ogni 1.000 abitanti). Nel triennio 2017-2019 la media dei ricoveri ordinari degli uomini è stata di 8.639 e di 8.104 per le donne. Arrivato a 9 il tasso di mortalità nel 2021 (dell’11.22 in Italia).
Ha rimarcato il ruolo delle nuove terapie per il trattamento dello scompenso cardiaco Salvatore Corrao, Direttore Medicina interna e Dipartimento Medicina clinica ARNAS Ospedale Civico di Palermo, spiegando che le gliflozine sono farmaci estremamente potenti in grado di modificare la storia naturale dei pazienti con scompenso cardiaco indipendentemente dalla loro frazione di eiezione. Effetti che si manifestano rapidamente e in grado di modificare i tassi di ospedalizzazione e la mortalità cardiovascolare di questi pazienti.
Ma esistono delle criticità e sono rappresentate fondamentalmente dall’inerzia terapeutica rispetto allo scompenso cardiaco e dalla necessità di far diventare le conoscenze che vengono dalla ricerca scientifica in pratica clinica. “La corretta informazione e la formazione – come spiega il professore Corrao – sono strumenti utili per il cambiamento ma ritengo che debba essere basata sul potenziamento del pensiero critico del professionista con una rigorosa impostazione metodologica sulla valutazione critica della letteratura scientifica e sul ragionamento clinico”.
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