“L’oncologia è oggi uno dei settori a più alta velocità innovativa la cui dirompenza si riflette nella pratica clinica quotidiana, sui pazienti oncologici e su tutti gli operatori sanitari coinvolti. Il primario di oncologia oggi si ritrova a pensare e operare in sistemi complessi”. Sono le parole di Luisa Fioretto, Presidente del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo) che è intervenuta alla seconda giornata della Winter School di Motore Sanità, che si è tenuta a Napoli il 14 e 15 marzo
Secondo la presidente Cipomo, Luisa Fioretto, il quadro epidemiologico, il nuovo profilo del paziente e il nuovo approccio di cura dentro e fuori l’ospedale, la rilevanza strategica della interdisciplinarietà e della multi-professionalità, la rapidità di evoluzione delle conoscenze (disruptive innovation) e la progressiva in-sostenibilità del sistema, richiedono al contesto una organizzazione ad elevata interconnessione e, al primario oncologo una forte integrazione delle competenze clinico professionali con nuove capacità ed attitudini.
Cipomo ha realizzato il “Manifesto per il profilo del primario oncologo medico ospedaliero oggi” che esprime in sintesi 5 aree rilevanti per l’oncologia italiana del presente, cui corrispondono 5 set di competenze, capacità e abilità professionali e umane che definiscono un rinnovato ruolo del profilo del primario di oncologia medica ospedaliera.
Il Manifesto è stato diffuso sia nella comunity professionale che presso gli enti istituzionali del Paese, quale possibile strumento di indirizzo in area di formazione, aggiornamento e selezione.
Ai microfoni di Mondosanità ci ha spiegato il nuovo scenario di intervento del medico oncologo Luisa Fioretto, presidente del Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri (Cipomo).
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