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Un film, una vita. La prevenzione del tumore mammario

Nuove frontiere in oncologia, tante storie al femminile: una iniziativa speciale alla Festa del Cinema di Roma

Alla Festa del Cinema di Roma, nella elegante cornice dello spazio espositivo della Regione Lazio, hanno preso forma storie di speranza e di coraggio, racconti di donne che hanno affrontato una diagnosi di tumore al seno. Dunque, non un film come altri, ma una narrazione dal vivo che invita a riflettere sulle prove che a volte ci riserva la vita e sull’importanza della prevenzione. L’iniziativa, promossa dall’Intergruppo parlamentare ‘Nuove frontiere terapeutiche nei tumori della mammella’ con Gilead Sciences, mira a sensibilizzare il pubblico e le istituzioni su un tema che tocca da vicino famiglie e caregiver. Dietro le quinte si intravede un grande lavoro di squadra: oncologi, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni pazienti, operatori del settore farmaceutico e influencer del mondo dello spettacolo e del cinema uniscono le forze per rilanciare la lotta contro il tumore al seno. Il messaggio è chiaro: la ricerca scientifica in oncologia ha fatto passi da gigante, ma c’è ancora tanta strada da fare.

L’accesso ai farmaci innovativi e una maggiore equità di trattamento sono tra i traguardi di questo impegno collettivo. La presidente dell’Intergruppo, Simona Loizzo, sottolinea la necessità di velocizzare l’approvazione delle terapie per garantire a tutte le donne le stesse opportunità. Ma non parliamo solo di cure e terapie. È fondamentale anche investire nella prevenzione. Le campagne devono arrivare anche nelle comunità più remote. Sensibilizzare è il primo passo per abbattere il muro dell’indifferenza. Le conversazioni sono un esempio di come si possa utilizzare un palcoscenico di ampia visibilità per portare alla luce temi cruciali. L’incontro intitolato ‘Breast Cancer. Unmet need e nuove frontiere dell’oncologia’ ha offerto un’opportunità di riflessione e condivisione di esperienze. Non è solo una disquisizione tecnica, legata alle patologie, ma una questione di dignità e di diritti. La salute è un tema che ci riguarda tutte e tutti, e le storie delle donne colpite dalla malattia ci toccano nel profondo. In questo contesto è bene ricordare che la lotta al cancro è una lotta senza quartiere. Ogni passo avanti che registriamo ci conduce verso un futuro migliore. La cultura della prevenzione deve diventare parte integrante della nostra vita quotidiana. Investire nella salute è il miglior film che possiamo “proiettare” per il nostro futuro e quello delle generazioni a venire.

La Festa del Cinema di Roma dunque non è solo una celebrazione del settimo arte, ma anche un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi cruciali come la salute della donna e la prevenzione del tumore della mammella. L’evento di cui parliamo ha visto la partecipazione di esperti del settore, istituzioni e rappresentanti della società civile. Francesco Saverio Mennini, capo del Dipartimento della programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Sistema Nazionale della Salute (SSN), ha aperto i lavori sottolineando come i dati sull’incidenza dei tumori della mammella continuino a mostrare un lieve aumento. Questo incremento è verosimilmente collegato a una maggiore estensione delle indagini diagnostiche e di screening, oltre a un significativo aumento della sopravvivenza, a cinque anni dalla diagnosi le guarigioni si attestano all’88%. “Ciò significa – ha affermato Mennini – che le misure di prevenzione e riabilitazione che abbiamo messo in campo stanno funzionando”. Tuttavia, il quadro presenta delle disuguaglianze: “Dobbiamo fare ancora di più, soprattutto per superare le disparità territoriali in termini di prevenzione e cura”. Mennini ha anche evidenziato l’incremento del numero delle Breast Unit, le squadre multidisciplinari specializzate nella cura del tumore al seno, e la creazione del Registro nazionale degli impianti protesici mammari, un’importante novità legata a filo doppio alla chirurgia e alla senologia. Il carcinoma mammario è una neoplasia molto diffusa in Italia, con 55.700 nuove diagnosi negli ultimi dodici mesi monitorati. Le forme aggressive, il tumore mammario triplo negativo e le forme metastatiche, giustificano l’esigenza di mettere a punto soluzioni efficaci anche nei casi meno fortunati. 

Nicla La Verde, direttore dell’Oncologia all’Ospedale Sacco di Milano, ha sottolineato i recenti progressi nel trattamento del carcinoma mammario triplo negativo. “Abbiamo nuovi farmaci — ha dichiarato — che possiamo utilizzare nelle fasi iniziali e avanzate della malattia, tra cui immunoterapie e inibitori di PARP, che possono incidere sulle prospettive di guarigione”. Il tumore della mammella HR+, che rappresenta circa il 70-80% dei casi, rappresenta un’altra emergenza significativa. Una percentuale non trascurabile di donne in trattamento sviluppa resistenza ai protocolli, si intuisce così l’importanza di allargare il range delle terapie di ultima generazione accessibili a tutte. Oreste Gentilini, direttore della Chirurgia senologica all’Università Vita-Salute San Raffaele, ha parlato dei progressi operatori, evidenziando come nuove tecniche, come la biopsia del linfonodo sentinella, consentano interventi meno invasivi.

“È essenziale che le pazienti siano informate sul significato della diagnosi precoce”, ha affermato Gentilini, richiamando l’attenzione sulla scarsa adesione alle campagne di screening, nonostante una diagnosi precoce possa ridurre la mortalità di oltre il 20%. L’incontro intitolato ‘Breast Cancer: Unmet needs e nuove frontiere dell’oncologia’ ha visto la partecipazione di molte figure significative del mondo del volontariato. Adriana Bonifacino, presidente Fondazione IncontraDonna, e Anna Maria Mancuso, dell’associazione Salute Donna Onlus, hanno parlato delle aspettative delle pazienti. Paolo Foggi, dirigente del settore Innovazione e strategia del farmaco dell’AIFA, ha discusso l’importanza dei farmaci di nuova generazione e di quelli ancora più evoluti, sottoposti ai trial. Infine, l’attrice Monica Guerritore ha testimoniato l’impatto delle malattie oncologiche, esprimendo la necessità di un impegno collettivo per garantire l’accesso alle cure più efficaci.

Federico da Silva, amministratore delegato di Gilead Sciences Italia, ha concluso l’incontro sottolineando l’importanza di collaborare con le istituzioni e le associazioni pazienti. “L’impegno profuso in oncologia, in particolare nel tumore della mammella, va avanti a oltranza. Agire uniti per permettere l’accesso e il trattamento delle patologie deve essere una priorità”, ha affermato. La salute della donna, e la prevenzione del tumore mammario, rappresentano come si può intuire una sfida complessa, che richiede un approccio coordinato tra istituzioni, medici, associazioni e industria. Tanti film parlano di salute e malattia. La Festa del Cinema di Roma, a margine delle proiezioni, ha avviato un dibattito che deve continuare per garantire a ogni donna il diritto a una diagnosi e a un trattamento tempestivi, un dovere sociale che tutti noi possiamo e dobbiamo sostenere. In conclusione, un messaggio forte che scaturisce da queste iniziative è che ogni giorno è che occorre essere informate, prendersi cura della donna e sostenere le campagne di prevenzione. La salute è il nostro più grande regalo, sottoporsi a regolari controlli significa volersi bene, essere protagoniste e, insieme, costruire un finale migliore. 

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