La violenza sulle donne, in particolare la violenza domestica, è da molti anni un grave problema sociale, che la pandemia e i lockdown hanno ancora inasprito.
L’esplosione dei casi di violenza contro le donne è stato sostanziale.
Se si guarda ai dati delle chiamate al numero verde nazionale antiviolenza “1522”si può, infatti, notare come dal 1° marzo al 16 Aprile 2020 ci sia stato un aumento del 73% rispetto allo stesso periodo del 2019 con un aumento delle vittime che hanno chiesto aiuto del 59% rispetto allo scorso anno (ISTAT, 2020).
Anche i dati raccolti presso gli uffici giudiziari fra il 1° agosto 2019 e il 31 luglio 2020, che tengono conto anche del periodo di lockdown, mostrano come la percentuale dei procedimenti iscritti per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi sia aumentata dell’11% con un sensibile incremento delle denunce avvenuto proprio tra il 1° gennaio e il 31 maggio 2020.
L’isolamento sociale ha fatto si che molto spesso le donne vittime della violenza di genere si ritrovino anche per lunghissimi periodi prigioniere in casa con i propri aguzzini.
I numeri in Italia sono quindi allarmanti e richiedono l’attenzione di tutti.
Molto spesso le prime istituzioni che possono aiutare queste donne sono i medici e gli infermieri che lavorano nei pronto soccorso, però altrettanto spesso il personale non riesce a riconoscere gli indicatori di una donna vittima di violenza.
Per questo motivazione l’Associazione Amiche e Amici dell’Accademia di Medicina di Torino ed il Segretariato Italiano Studenti in Medicina (SISM) organizzano una conferenza on line dal titolo “Leggere i segni della violenza” che si terrà telematicamente il 15 marzo.
Per approfondire meglio i temi del webinar ed in generale della violenza sulle donne Mondo Sanità ha intervistato Gabriella Tanturri, Presidente dell’Associazione “Amiche e Amici dell’Accademia di Medicina di Torino”.