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Accordo Liguria-Emilia per contrastare la mobilità senza necessità: dimezzati i rimborsi

L’accordo bilaterale riguarda specifiche tipologie di prestazioni come risonanza magnetica, tac, attività specialistiche ambulatoriali e determinati ricoveri. Oltre una certa soglia, il riconoscimento della tariffa sarà abbattuto del 50%

La Regione Liguria ha recentemente elaborato uno schema di accordo con l’Emilia Romagna allo scopo di contenere la mobilità sanitaria senza necessità verso altre regioni e i relativi costi extra. L’annuncio è stato dato dall’assessore regionale alla Sanità, Angelo Gratarola. L’accordo bilaterale riguarda specifiche tipologie di prestazioni come risonanza magnetica, tac, attività specialistiche ambulatoriali e determinati ricoveri. Oltre una certa soglia, il riconoscimento della tariffa sarà abbattuto del 50%.

Gratarola sottolinea che la logica alla base di questi accordi è il contenimento delle cosiddette fughe immotivate. Intese simili contribuiscono a scongiurare distorsioni indotte da differenze di tariffa e diverse indicazioni di appropriatezza. La Liguria, in questo senso, si distingue come una delle poche regioni ad aver stipulato documenti con territori confinanti. In passato è stata la volta della Toscana, e ora tocca all’Emilia Romagna.

L’assessore ribadisce che la mobilità passiva non deve sempre essere considerata un fenomeno negativo. Talvolta, infatti, è causata da circostanze fisiologiche, considerando che la distanza tra il luogo di residenza al confine e l’ospedale della regione più vicina spesso è inferiore rispetto a quello del proprio territorio regionale.

Questo accordo è un passo importante verso una maggiore collaborazione tra le regioni italiane per garantire un accesso equo alle cure sanitarie e per contenere i costi ad esse associati. La sinergia tra le regioni e l’armonizzazione delle tariffe contribuiranno a ridurre le fughe sanitarie e a garantire una distribuzione più equa delle risorse nel settore sanitario.

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