Bastano una corsa leggera, una camminata o una pedalata di circa mezz’ora al giorno per prevenire le malattie cardiovascolari e quindi mantenere sani cuore e arterie. A pochi giorni dalla terza giornata italiana per la prevenzione cardiovascolare, che si celebra il 12 maggio, la Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC) spiega come fare, attraverso consigli semplici e alla portata di tutti.
L’attività fisica fa bene alla salute perché aiuta a prevenire molte patologie come le malattie cardiovascolari che interessano cuore e arterie, responsabili di infarti e ictus. Si può fare! E’ proprio il caso di dirlo. Facendo una pedalata di mezz’ora, oppure una corsa leggera o una camminata al giorno. Bastano 150 minuti di attività fisica a settimana. Lo dice la Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC) a pochi giorni dalla terza giornata italiana per la prevenzione cardiovascolare.
I dati elaborati dal sistema di sorveglianza italiano Passi-Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, nel biennio 2020-2021, parlano chiaro: oltre il 30% degli italiani si considera sedentario e l’inattività fisica cresce con l’avanzare dell’età, causando patologie impattanti e un peggioramento della salute. La sedentarietà è causa del 9% delle malattie cardiovascolari.
Come spiega Alessandro Biffi, specialista in Cardiologia e Medicina dello Sport e membro del Consiglio direttivo SIPREC, oltre che della Commissione scientifica della Federazione medico-sportiva del CONI e della Med-Ex, società medical partner della Scuderia Ferrari, numerosi studi scientifici da anni hanno inserito l’inattività fisica tra i principali fattori di rischio cardiovascolare e addirittura come quarta causa di mortalità nel mondo; di contro, è evidente, che l’attività fisica, magari svolta secondo gli standard minimi indicati dalle linee guida della Società di Cardiologia Europea, svolga un ruolo cruciale nella prevenzione dei fattori di rischio.
Il Dottor Biffi spiega inoltre che il movimento fisico dopo l’insorgenza di una malattia cardiovascolare con complicanze importanti è ormai inserito nei piani di riabilitazione, alla stregua del trattamento farmacologico; non va trascurato poi il fatto che grazie all’attività fisica costante si rafforza il sistema immunitario. “Molti studi recenti hanno dimostrato che chi era abituato a fare attività fisica costante e quotidiana non ha contratto il Covid o ne ha gestito meglio il decorso, senza complicazioni respiratorie”. Lo specialista sottolinea infine che abbandonare la sedentarietà non fa bene solo al sistema cardio-vascolare, ma si rivela anche una buona arma contro l’insorgere di patologie tumorali o artrosiche, oltre che procurare benessere psicologico.
L’aumento dell’attività fa ancora di più: fa risparmiare miliardi di euro di spesa sanitaria annuale, come emerge dai dati del rapporto “Stet UP” pubblicato congiuntamente dall’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità e dall’OCSE. Inoltre, secondo il report del Forum “The European House- Ambrosetti”, riferito al nostro Paese, se la pratica sportiva fosse nella media OCSE, l’Italia potrebbe risparmiare circa 32 miliardi fino al 2050. In particolare, l’aumento della pratica sportiva ai livelli minimi raccomandati eviterebbe oltre 11 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili entro il 2050, inclusi 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari.
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