Da diversi anni l’oncologia sta vivendo un momento di grande cambiamento. Le terapie innovative in oncologia stanno offrendo sempre nuove e migliori opportunità terapeutiche, ma mettono a rischio la sostenibilità del SSN
L’oncologia, sotto tutti i suoi aspetti, sta vivendo un momento di grande cambiamento dato dallo sviluppo di nuove tecnologie. Questo cambiamento dato da nuove possibilità diagnostiche e di cura però è soltanto un primo passo verso un futuro che vedrà un sempre maggiore numero di innovazioni. La diagnostica e le terapie sempre più complesse e personalizzate sul paziente spesso però hanno costi molto elevati, avendo il SSN un budget limitato è quindi necessario far coincidere l’innovatività con la sostenibilità del sistema.
Di questo tema ne ha parlato nel corso dell’evento “Onconnection – Stati Generali” Davide Croce, Direttore Centro Economia e Management in Sanità e nel Sociale LIUC Business School, Castellanza: “La sostenibilità del sistema sanitario nazionale è un punto fondamentale su cui porre l’attenzione per il futuro, con particolare attenzione all’oncologia perché l’ambito che sta vivendo l’innovazione più dirompente. L’innovazione è principalmente nell’ambito delle nuove cure che tendenzialmente insieme ad aumento dei vantaggi per il paziente comportano anche un incremento dei costi per il sistema”. La sostenibilità del SSN non può però essere affrontata dai singoli reparti oncologici o dalle singole strutture.
“Il tema deve essere affrontato in maniera globale – sottolinea Croce – perché se si analizzano le singole spese l’unica soluzione è aumentare i finanziamenti. Osservando il problema in maniera complessiva la risposta necessaria è soprattutto organizzativa e di sistema. Organizzativa perché deve riguardare i temi come l’HUB&SPOKE, quindi la comprensione che il numero di pazienti che avranno diritto alle cure innovative ha la necessità di un sistema che utilizzi sia le piccole che le grandi strutture. Un sistema a rete – prosegue l’esperto – è quindi quello che servirà per gestire questi flussi. Invece per la capacità organizzativa dei singoli ospedali – aggiunge Croce – bisogna prestare attenzione che ormai i temi di diagnosi e di cura sono estremamente collegati e quindi l’organizzazione del flusso è fondamentale”.
Il sistema però deve anche fare i conti con un’annosa carenza di personale. “La sostenibilità – prosegue Croce – va affrontata anche dovendo prendere atto che il SSN ha una grave mancanza di personale. Dall’altro lato dobbiamo affrontare la mancanza di personale. Questa mancanza si traduce nella maggiore concentrazione dei servizi e del personale”. Riuscire a garantire la sostenibilità dell’innovazione in oncologia è quindi necessario che i decisori cambino radicalmente il loro approccio alla materia.
“Occorre che le nuove terapia in sanità – sottolinea Croce – vengano considerate come un investimento ed un bisogno e non come una nuova spesa che va affrontata e rallentata per renderla sostenibile. Questo sistema passivo non funziona, il tema va affrontato con un atteggiamento programmatorio e organizzativo. Tutto questo però dovrà essere anche accompagnato da un cambiamento nel sistema dei pagamenti – conclude Croce – perché i pazienti oncologici hanno bisogno del sistema di bundle-payment cioè di un pagamento omnicomprensivo per la tipologia di paziente. Questo sistema di pagamento si sta ormai consolidando sia in Europa che in America. Ormai il pagamento a prestazione per i pazienti cronici è obsoleto”.
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