Con la consulenza della dottoressa Flora Caruso, specialista in gastroenterologia presso Clinic Boutique (www.clinicboutique.it), dirigente medico del policlinico Luigi Vanvitelli e ideatrice del metodo INTESTINAMENTE
A livello intestinale una corretta idratazione può favorire una fisiologica peristalsi, ovvero l’armonico movimento del tratto gastrointestinale fondamentale per i processi digestivi, per l’assorbimento dei nutrienti e infine per una regolare evacuazione delle feci. Per chi ha la tendenza all’intestino pigro, con episodi frequenti di stipsi, si consiglia di bere un’acqua bicarbonato calcica che aiuta a combattere la stitichezza e a regolarizzare l’equilibrio acido-basico dell’organismo, come dimostrano i numerosi studi scientifici a riguardo. Hanno buone proprietà contro la stitichezza anche le acque solfate, ma da utilizzare in piccole quantità e per l’idratazione quotidiana. Alleate della corretta idratazione, ovvero aiutano molto l’introduzione di un corretto volume di liquidi, sono le acque aromatizzate, soprattutto quando vengono abbinate a limone, zenzero o menta, alleati naturali dei processi digestivi.
Bene rucola e cicoria
Anche il consumo di verdure amare come cicoria, rucola e radicchio è un toccasana per l’intestino pigro. Tali verdure sono colagoghe, ovvero stimolano i corretti processi digestivi e quindi adrebbero consumate prima di ogni pasto. Inoltre, per non sovraccaricare l’intestino e “affaticare” la peristalsi, andrebbero consumate piccole porzioni di verdura (massimo 200 gr al pasto di fibra vegetale). Un altro trucco che potrebbe aiutare molto chi soffre di intestino pigro è un intervento comportamentale, come lo definisco io, ovvero intervenire anche sull’aspetto della respirazione per dare una mano al diaframma (muscolo primario della respirazione) e alla peristalsi in maniera riflessa. Un corso di canto, un corso di yoga, un corso di pilates, anche online, può sicuramente aiutare. Su Netflix, per esempio, c’è un’ottima scelta di queste proposte molto valide. E quindi? Respirare, respirare, respirare. Oggi si respira male e questo senz’altro favorisce l’insorgenza di un intestino pigro e l’accumulo di gas.
Interessa uomini e donne indistintamente
L’intestino pigro è una condizione che può riguardare qualsiasi persona, anche se le donne sembrano essere maggiormente soggette a questo disturbo. I sintomi non sono soltanto la stitichezza, ma anche il gonfiore addominale, lo sforzo e la difficoltà nell’evacuare, la sensazione di svuotamento intestinale incompleto, di ostruzione anorettale, fino alla consistenza troppo dura delle feci. Le cause responsabili di questa condizione possono essere molte: lo stile di vita troppo stressante, la sedentarietà con scarsa attività motoria, l’assunzione di alcuni tipi di farmaci e l’alimentazione povera di fibre e caratterizzata da una scarsa idratazione. Esistono poi cause fisiologiche, come l’età avanzata o la gravidanza, in cui la stipsi è pressoché un fenomeno normale. Infine, altre cause sono di natura patologica, ossia derivanti da malattie come la sindrome del colon irritabile, la celiachia, l’ipotiroidismo.
Il cambio di stagione influisce Il cambio di stagione comporta sempre una serie di sintomi come debolezza, ansia, insonnia, malessere generale e anche disturbi gastrointestinali. In particolari i disturbi cronico recidivanti del tratto digerente come la malattia da reflusso gastroesofageo e il colon irritabile possono recidivare in questi particolari periodo dell’anno. Le ipotesi sono due principalmente: la prima è che l’organismo attraversi una fase di adattamento ormonale che scateni i sintomi tipici; la seconda, non ancora ben dimostrata, è che l’organismo reagisca al cambio di alimenti introdotti finché non sopraggiunge l’adattamento. In ogni caso è opportuno consultare il gastroenterologo, che fornirà indicazioni igienico alimentari per gestire in maniera indolore questo passaggio fisiologico.
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