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Terapie avanzate: verso il 2030 con 60 nuovi farmaci, sfide di accesso e sostenibilità

Convegno ISS-Assobiotec: Innovazione e modelli organizzativi per garantire equità di cura in Italia e Europa


Le Terapie Avanzate rappresentano il futuro della medicina e, da trattamenti riservati a una ristretta nicchia di pazienti, stanno rapidamente diventando lo standard di cura per un numero crescente di persone. Questo è stato il tema centrale dell’evento “Terapie avanzate: dalla sostenibilità ai modelli organizzativi sul territorio”, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Assobiotec, l’Associazione di Federchimica per lo sviluppo delle biotecnologie, che si è tenuto oggi a Roma.

Secondo l’ultimo report di Alliance Regenerative Medicines, ci sono oltre 1.900 studi clinici in corso a livello globale, di cui 112 in fase 3. Di questi, 99 sono portati avanti dall’industria bio-farmaceutica e 13 da accademie, governi o altre istituzioni. In Europa, ci sono 360 studi clinici, con circa 50 già in fase pre-autorizzativa. L’Italia gioca un ruolo chiave in questo settore, con quattro delle prime Terapie Avanzate approvate dall’EMA frutto della ricerca italiana. Attualmente, l’Italia continua a investire significativamente in questo ambito, con 23 studi clinici in corso nel 2022 in aree con bisogni clinici insoddisfatti come le malattie rare, le malattie neurodegenerative e i tumori.

Durante il convegno, si è discusso dello stato dell’arte, delle potenzialità e delle sfide delle Terapie Avanzate, oltre che delle soluzioni possibili per garantirne la sostenibilità finanziaria e la distribuzione sul territorio attraverso centri specializzati. Il presidente dell’ISS, Rocco Bellantone, ha affermato: “L’ISS ha accolto volentieri l’invito di Assobiotec a organizzare congiuntamente questo incontro perché riteniamo che il tema del trasferimento delle cure dal laboratorio al letto del paziente sia estremamente importante. Sebbene le terapie avanzate rappresentino una speranza di cura per alcune malattie prima incurabili, esistono ancora ostacoli significativi alla reale possibilità di utilizzo da parte dei pazienti. Auspico che la discussione congiunta delle principali criticità possa contribuire a favorire un trasferimento efficace, tempestivo, equo e sostenibile delle promesse di tali terapie al letto dei pazienti che ne hanno bisogno.”

Fabrizio Greco, Presidente di Assobiotec, ha spiegato: “Le Terapie Avanzate costituiscono un cambiamento epocale nel concetto di cura, diventando paziente-specifiche e portando grandi benefici dal punto di vista clinico e terapeutico. Per la prima volta nella storia della medicina sono stati messi a punto farmaci a base di materiale biologico, personalizzati che aspirano a guarire il paziente in un’unica somministrazione. Nei prossimi 10 anni arriveranno nella pratica clinica molte nuove terapie, destinate a patologie sempre di nicchia, ma sicuramente meno rare. Si stima che entro il 2030 potrebbero essere lanciate fino a 60 nuove terapie geniche e cellulari a livello globale, che potrebbero riguardare complessivamente 350.000 pazienti.”

Greco ha inoltre sottolineato l’importanza della preparazione dei sistemi sanitari: “Con riferimento agli impatti economici in Italia, recenti analisi riportano, per l’anno 2023, una spesa compresa tra i 132 e 264 milioni di euro, fino ad arrivare ad una spesa a carico dei Sistemi Sanitari Nazionali tra 905 e 1.810 milioni di euro per l’anno 2027. È dunque chiara ed evidente la necessità di preparare i sistemi sanitari ad accogliere il frutto di questa innovazione che procede a un passo senza precedenti nella storia. Serve un tavolo di confronto permanente fra tutti gli attori del Sistema Salute per costruire un nuovo modello organizzativo capace di garantire equità di accesso e cura. Per questo ringraziamo l’Istituto Superiore di Sanità che ha accolto il nostro nuovo invito a sederci a un tavolo e a discutere insieme su come affrontare la sfida dell’innovazione e come accompagnare l’inarrestabile progresso della scienza a vantaggio dei pazienti e del sistema.”

L’incontro di oggi rappresenta un passo cruciale per definire strategie e modelli organizzativi che permettano di sfruttare al meglio le Terapie Avanzate, assicurando che ogni paziente possa beneficiarne equamente e in modo sostenibile.

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