Il solo soffocamento miete ogni anno la vita a 500 bambini in Europa e in Italia un bambino muore ogni dieci giorni per soffocamento. Inoltre la metà di questi casi è presente un adulto che non ha le capacità di intervenire con manovre di sblocco, rendendo la situazione ancora più tragica.
Ogni anno in Italia muoiono migliaia di persone per mancanza o ritardo nel primo intervento, e i numeri sono da capogiro. Questa è una tragedia prevenibile, poiché la maggior parte di queste morti avrebbe potuto essere evitata con un’adeguata formazione e conoscenza delle procedure di primo soccorso di base. Il solo soffocamento miete ogni anno la vita a 500 bambini in Europa e in Italia un bambino muore ogni dieci giorni per soffocamento. Inoltre la metà di questi casi è presente un adulto che non ha le capacità di intervenire con manovre di sblocco, rendendo la situazione ancora più tragica.
Nonostante la gravità della situazione, la maggior parte dei giovani medici che cercano di entrare nel mondo del lavoro non ricevono una formazione in supporto vitale di base e defibrillazione. Questa è una lacuna significativa nel sistema, poiché questi nuovi professionisti medici sono spesso i primi a rispondere alle emergenze sul campo. Senza un’adeguata formazione, potrebbero non essere in grado di fornire il supporto e l’assistenza necessari per salvare vite umane.
Per colmare questa lacuna, la necessità di una formazione più completa e continua nel supporto vitale di base e nella defibrillazione sta diventando sempre più urgente. Uno di questi è il corso ECM recentemente lanciato dalla Consulcesi, dal titolo ‘Blsd e sblocco: prevenzione e primo soccorso dal neonato all’anziano fragile’. Questo corso è strutturato su 34 ore e offre 50 crediti che possono essere utilizzati per soddisfare esigenze formative. Si rivolge a caregiver di anziani, genitori e operatori sanitari, con particolare attenzione all’importanza di un pronto intervento in situazioni di emergenza come l’arresto cardiaco o il soffocamento.
L’importanza di una buona conoscenza del BLSD non può essere sopravvalutata, in particolare quando si tratta di prendersi cura di anziani e bambini. Particolarmente a rischio sono coloro che lavorano con patologie neurologiche e disturbi della deglutizione, in quanto più esposti a episodi di ostruzione delle vie aeree. Pertanto, è essenziale che gli operatori sanitari siano adeguatamente formati per fornire il supporto e l’assistenza necessari in tali situazioni.
Negli ultimi anni l’Italia ha compiuto notevoli passi avanti nel campo dell’intervento di emergenza, in particolare in caso di arresto cardiaco improvviso. La legge 116 del 2021 rappresenta un traguardo importante, con il governo che avvia una significativa distribuzione di defibrillatori. Entro il 2025 l’intero settore pubblico dovrebbe essere dotato di defibrillatori e personale formato, con l’obbligo di estendersi ai privati dal 2025, come già avviene in molti Paesi europei.
Tuttavia, occorre fare di più per colmare le lacune nella conoscenza e nella formazione. A partire dai medici e dagli operatori sanitari, è necessario uno sforzo concertato per preparare i genitori e gli operatori sanitari alla gestione dell’emergenza. Questo è un compito urgente, ed è essenziale lavorare per una maggiore consapevolezza e comprensione dell’importanza di un pronto intervento in situazioni di emergenza. Con un’adeguata formazione e conoscenza, ogni anno possono essere salvate innumerevoli vite.
Per saperne di più: https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2618_allegato.pdf
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