L’Intelligenza Artificiale (AI) ha aperto nuove possibilità nel campo della procreazione medicalmente assistita (PMA). Ricerche recenti hanno dimostrato che gli algoritmi di intelligenza artificiale possono essere utilizzati per identificare gli embrioni che hanno un’alta probabilità di impianto, il che potrebbe migliorare i tassi di successo delle procedure PMA.
L’Intelligenza Artificiale (AI) ha aperto nuove possibilità nel campo della procreazione medicalmente assistita (PMA). Ricerche recenti hanno dimostrato che gli algoritmi di intelligenza artificiale possono essere utilizzati per identificare gli embrioni che hanno un’alta probabilità di impianto, il che potrebbe migliorare i tassi di successo delle procedure PMA.
Lo studio “Analisi della dinamica morfologica delle blastocisti” è stato presentato al 10° congresso internazionale Ivirma sulla medicina riproduttiva, da Marcos Meseguer, supervisore scientifico ed embologo dei centri PMA IVI Valencia. Lo studio ha analizzato il comportamento degli embrioni dalla devetrificazione al trasferimento, che richiede circa 4 ore.
In particolare sono state devitrificate 511 blastocisti (embrioni 5-6 giorni dopo la fecondazione), procedura che precede l’impianto in utero. Utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale, Meseguer ha scoperto che gli embrioni che iniziano ad espandersi presto e acquisiscono rapidamente una superficie superiore a 0,14 millimetri quadrati hanno maggiori possibilità di impianto riuscito.
Lo studio ha rilevato che oltre il 60% delle blastocisti riespanse è stato impiantato con successo, rispetto a solo il 6% di quelle che non si sono riespanse dopo la devitrificazione. Utilizzando l’intelligenza artificiale per identificare questi embrioni, gli esperti di PMA potrebbero aumentare i tassi di successo delle procedure di PMA.
L’uso dell’IA nelle procedure PMA potrebbe avere un impatto significativo sul trattamento della fertilità, in quanto può aiutare gli esperti a identificare gli embrioni con le maggiori possibilità di impianto riuscito. Ciò potrebbe migliorare le percentuali di successo delle procedure PMA, ridurre il numero di cicli richiesti e minimizzare i rischi associati a gravidanze multiple.
Tuttavia, ci sono anche preoccupazioni sull’uso dell’IA nelle procedure PMA. Alcuni esperti temono che l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata per selezionare embrioni sulla base di fattori non medici, come l’aspetto fisico o l’intelligenza. Ciò potrebbe portare a pratiche non etiche e discriminazioni nei confronti di determinati gruppi di persone.
Nonostante queste preoccupazioni, l’uso dell’IA nelle procedure PMA ha il potenziale per rivoluzionare il campo e migliorare le percentuali di successo di questi trattamenti. Man mano che la ricerca in questo settore continua, sarà importante garantire che l’intelligenza artificiale sia utilizzata in modo etico e in un modo che dia priorità alla salute e al benessere dei pazienti.
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