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Liste di attesa, la Campania ha le carte in regola

Liste di attesa: “La Campania è senza dubbio tra le regioni più performanti nell’uso dei fondi che assegnati che sono al 100% e nel rispetto delle soglie di adempienza attestate ben oltre il 90% per le prestazioni traccianti” ha detto nei giorni scorsi Ciro Verdoliva manager della Asl Napoli e responsabile del Piano di abbattimento delle liste di attesa in Campania. “Il CUP è davvero unico con tutto il privato integrato, con ben 1200 soggetti privati accreditati siamo gli unici ad averlo realizzato, ben prima del DL 73/2024. Abbiamo ancora qualche problema con colonscopia, gastroscopie e oculistica, ma per il resto siamo molto performanti”.
La situazione aggiornata al 31 dicembre del 2024 rivela che le risorse finalizzate al recupero delle liste di attesa, dal 2020 al 2024, sono pari a € 212.729.397, di cui € 48.856.240 a favore delle Strutture pubbliche e € 163.873.157 a favore delle Strutture private. “Va precisato – ha spiegato il governatore Vincenzo De Luca – che alle aziende pubbliche abbiamo dato tutte le risorse che le stesse aziende ci hanno comunicato essere in grado di utilizzare davvero, visto che la norma era stringente sul loro utilizzo”. La spesa al quarto trimestre 2024 è pari a € 206.423.245, di cui € 42.550.087 dalle strutture pubbliche e € 163.873.157 dalle Strutture private; il residuo, al quarto trimestre 2024, su tali risorse è di € 6.306.152 e si riferisce alle sole Strutture pubbliche che al 31 marzo scorso hanno utilizzato per intero tutte le poste economiche assegnate.

I MANAGER
“Serve un momento di chiarezza sulle liste di attesa nella sanità, su cui spesso leggiamo numeri che alcuni organismi interpretano in maniera alternativa. Vogliamo quindi rendere chiari. I numeri trasmessi al ministero a fine marzo sono anche verificabili. Nel 2015 abbiamo avviato un processo in cui tutte le performance hanno visto un aumento della qualità, siamo usciti dal debito e siamo in equilibrio di bilancio da dieci anni, rispettiamo i Lea e la Nuova griglia di garanzia”. Lo ha detto il direttore generale per la tutela della salute e il coordinamento del sistema sanitario regionale, Antonio Postiglione, nel corso dell’incontro sullo stato dell’arte delle liste di attesa nella sanità, alla presenza del governatore Vincenzo De Luca. Postiglione sottolinea che in Campania “abbiamo fatto una battaglia con De Luca che ha portato i principali attori della sanità a lavorare molto, nonostante la situazione iniqua visto che abbiamo il numero di medici più basso su 1.000 abitanti rispetto ad altre Region. Ma nonostante questo siamo perfettamente in linea, non solo per uscire dal piano di rientro: siamo infatti una Regione da prendere ad esempio per la sanità sul territorio”. Nell’analisi presentata “abbiamo assunto i parametri e gli standard che ci dà il Piano Nazionale liste di attesa, abbiamo esaminato le 69 prestazioni-sentinella, sia per visita che per prestazioni, e abbiamo messo in campo una forte azione di riorganizzazione già da un anno. I risultati si vedono”. Postiglione sottolinea che “non è sancito dal punto di vista regolamentare come si esce dal piano di rientro e sebbene siamo dal 2013 in pareggio di bilancio e adempienti per i Lea siamo ancora nella fase di fuoriuscita dal Piano di rientro. Questo testimonia il forte impegno che abbiamo messo in campo con poche persone, con pochi soldi ma con tanta voglia di fare”.
Postiglione commenta anche il report della Fondazione Gimbe che evidenzia il ritardo della Campania su case e ospedali di comunità e sul fascicolo elettronico: “Su tante cose – spiega – si può migliorare. Certo le Case di comunità sono un problema ma non credo che per non aver centrato un target relativo, che però raggiungeremo nei termini, ci imponga di stare in piano di rientro, perché questo è fuori da ogni norma costituzionale ordinaria e soprattutto una disparità di trattamento con altre regioni che stanno peggio di noi su tanti altri parametri. Abbiamo tanto da fare perché abbiamo avuto bloccati i fondi dell’edilizia sanitaria per dieci anni, mentre altre regioni non hanno subito questo stop. Oggi però pensiamo anche alle condizioni in cui un professionista lavora, vogliamo essere riconosciuti solo per questo”. “Le liste di attesa rappresentano una sfida complessa per il sistema sanitario, poiché incidono direttamente sul diritto dei cittadini ad accedere in tempi adeguati alle cure. La Regione Campania ha già pianificato, programmato ed attivato molte soluzioni, integrate tra loro, per affrontare il problema”. Lo ha detto Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli1 e Ruap (Responsabile Unico di Attuazione del Programma) del monitoraggio delle liste di attesa della sanità nella Regione. Le soluzioni vanno “dallo studio ed ottimizzazione – ha detto Verdoliva all’incontro all’Università Parthenope sulle liste di attesa cui ha partecipato anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – dell’equilibrio domanda-offerta rispetto alle priorità al potenziamento dell’offerta, dall’estensione degli orari di erogazione delle prestazioni al recupero delle rinunce, dalla centralizzazione delle agende all’offerta di prestazioni per ambiti di garanzia, dal coinvolgimento del privato accreditato all’utilizzo di strumenti digitali per una maggiore trasparenza e facilitazione da parte degli utenti, da una campagna di informazione all’uso appropriato dei servizi sanitari per finire all’utilizzo appropriato dei finanziamenti erogati. Questi interventi rappresentano un’attenzione puntuale ed ossessiva affinché ogni passo sia importante e concreto, finalizzato a migliorare sempre di più la soddisfazione dell’utente. E’ fondamentale continuare su questa strada, monitorando costantemente i risultati, ascoltando i bisogni del territorio e investendo su personale e infrastrutture. E’ un impegno continuo da parte di ogni singolo attore co-protagonista delle molteplici fasi di un sistema complesso. Un impegno coordinato da un governo regionale attento e compente che finalizza ogni azione per migliorare l’efficienza e l’appropriatezza delle cure, riducendo i tempi di attesa e raggiungendo risultati concreti e tangibili”. Nel documento presentato da Verdoliva c’è anche la contestazione sulle liste di galleggiamento al “Ministero della Salute – si legge – che ha in più occasioni contestato questo metodo di gestione delle liste d’attesa ma lo ha di fatto avallato, perché è stato previsto come percorso di tutela nella bozza di Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa 2025-2027. In relazione al monitoraggio dei tempi di attesa in caso di prelista, nel documento si legge che “per le finalità di monitoraggio, ai fini della rilevazione del tempo di attesa, la data di primo contatto registrata è quella da considerare valida ai fini della determinazione del calcolo dei tempi di attesa, per i monitoraggi ex-ante ed ex-post”. Tuttavia è evidente che questo meccanismo non fornisce alcuna tutela ai pazienti che vengono inseriti in una lista senza sapere quando saranno ricontattati per ricevere effettivamente la prenotazione. un trucco per centrare l’obiettivo con le cosiddette liste di galleggiamento”, sistema che la Campania, come rimarcato da De Luca, non ha mai adottato.

I DATI
Una forte accelerazione nelle visite richieste alla sanità pubblica da parte dei cittadini, con 62 milioni di prestazioni a carico del sistema sanitario, per un valore di circa un miliardo di euro nel periodo tra il primo trimestre del 2024 e i primi tre mesi del 2025 in Campania. E’ questo il punto di partenza dell’analisi delle prestazioni sanitarie in Campania (scaricabile da www.aslnapoli1centro.it/it/liste-d-attesa) che è stato presentato oggi da Ciro Verdoliva, Ruap (Responsabile Unico di Attuazione del Programma) del monitoraggio delle liste di attesa della sanità nella Regione. I dati presentati fanno riferimento alle prestazioni sentinella e alle modalità di calcolo della performance relative al Piano nazionale liste d’attesa, varato dal Governo, che prevede il monitoraggio di 69 prestazioni di specialistica ambulatoriale, distinte in prime visite e prestazioni diagnostiche. La Regione precisa che se il paziente rinuncia alla prima disponibilità offerta dal sistema sanitario compatibile con la priorità indicata dal medico, accetta tempi di attesa più lunghi e viene poi escluso dal monitoraggio. Dal 2020 al 2024, la Regione ha destinato oltre 212 milioni finanziate dallo stato centrale al recupero delle liste di attesa, di cui oltre 48 milioni in favore delle strutture pubbliche e oltre 163 milioni per le strutture private convenzionate. Nella comparazione tra il primo trimestre del 2024 e lo stesso periodo del 2025, l’incremento di prestazioni erogate nei tempi previsti dalle norme nazionali è del 12% per le prime visite e dell’8% per le prestazioni di diagnostica. I dati si riferiscono al valore medio, dato dal cumulo delle prestazioni urgenti (3 giorni), brevi (10), differibili (60), programmate (120). Tra le varie specialità, l’incremento maggiore si registra alla prima visita oncologica, che è del 46,75%, raddoppiando i valori precedenti. Per le prestazioni di diagnostica, invece, si registra un +45,04% per la polipectomia dell’intestino crasso e un +25,37% per la spirometria globale. Ci sono anche casi in cui diminuisce la percentuale di prestazioni offerte nei tempi garantiti, come la fotografia del fundus (-13,59%) e l’elettromiografia semplice per arto superiore (-6,95%). Soffermandosi sul valore medio dei giorni di attesa, per quanto riguarda le priorità 3-10 giorni, si registra un valore medio di attesa di 16 giorni per quanto riguarda la prima visita neurologica e di 23 per quella fisiatrica. I dati più bassi sono rappresentati da quella oncologica (5,4) e da quella chirurgico-vascolare (7,6). La prima visita cardiologica fa segnare un valore medio di tempi di attesa di 11,2 giorni. Sulla diagnostica urgente-breve, tra i tempi di attesa più lunghi ci sono i 30,75 giorni per l’eco (color) dopplergrafia cardiaca e i 27,55 giorni per l’RM dell’addome inferiore. Tempi rapidi, invece, per la Tac cranio-encefalo (2,9 giorni) e la Tac del torace (3 giorni).

Di seguito si rappresenta il dettaglio, delle precitate risorse, per singola fonte normativa:
 D.L. 104/2020
Le risorse di cui al D.L. 104/2020, finalizzate al Recupero delle liste di Attesa, sono pari a € 44.483.035 e sono state destinate alle sole Strutture Pubbliche.
Si evidenzia, che con la DGRC 379/2023, a seguito di specifiche attestazioni da parte delle Aziende del SSR, la Regione ha provveduto a riconfigurare a favore delle strutture private l’importo di € 9.309.057, corrispondente al valore delle Economie sui fondi assegnati.
Rispetto a tali risorse, lo speso al IV Trimestre 2024 è pari a € 42.642.525, di cui € 33.333.468 dalle Strutture Pubbliche e € 9.309.057 dalle Strutture Private; il residuo su tali risorse, al IV Trimestre 2024, è di € 1.840.510 e si riferisce alle sole Strutture Pubbliche.

 Legge 234/2021
Le risorse di cui alla Legge 234/2021, finalizzate al Recupero delle liste di Attesa, sono pari a € 46.356.513, di cui € 29.118.683 a favore delle Strutture Pubbliche e € 17.237.830 a favore delle Strutture Private.
Si evidenzia, che con la DGRC 379/2023, a seguito di specifiche attestazioni da parte delle Aziende del SSR, la Regione ha provveduto a riconfigurare a favore delle strutture private l’importo di € 16.005.421, corrispondente al valore delle Economie sui fondi assegnati.
Rispetto a tali risorse, lo speso al IV Trimestre 2024 è pari a € 41.991.728, di cui € 8.748.477 dalle Strutture Pubbliche e € 33.243.251 dalle Strutture Private; il residuo su tali risorse, al IV Trimestre 2024, è di € 4.364.785 e si riferisce alle sole Strutture Pubbliche.

 D.L. 198/2022 (0,3% FSR)
Le risorse di cui al D.L. 198/2022, finalizzate al Recupero delle liste di Attesa, sono pari a € 33.903.487, di cui € 569.000 a favore delle Strutture Pubbliche e € 33.334.487 a favore delle a favore delle Strutture Private.
 Rispetto a tali risorse, lo speso al IV Trimestre 2024 è pari a € 33.802.630, di cui € 468.143 dalle Strutture Pubbliche e € 33.334.487 dalle Strutture Private; il residuo su tali risorse, al IV Trimestre 2024, è di € 100.857 e si riferisce alle sole Strutture Pubbliche

Legge 213/2023 (0,4% FSR)
Le risorse di cui alla Legge 213/2023, finalizzate al Recupero delle liste di Attesa, sono pari a € 47.116.415, a favore delle sole Strutture Private.
Lo speso al IV Trimestre 2024 dalle Strutture Private è pari a € 47.116.415; rispetto a tali risorse non risulta alcun residuo non speso.

 Risorse COVID 2020-2021 finalizzate ai sensi del D.L. 73/2021
Le risorse disponibili, relative alle Risorse COVID 2020-2021 finalizzate, ai sensi del D.L. 73/2021, al Recupero delle liste di Attesa, sono pari a € 32.762.170, a favore delle sole Strutture Private.
 Lo speso al IV Trimestre 2024 dalle Strutture Private è pari a € 32.762.170; rispetto a tali risorse non risulta alcun residuo non speso.

Risorse COVID 2020-2021 finalizzate ai sensi della Legge 155/2024
Le risorse disponibili, relative alle Risorse COVID 2020-2021 finalizzate, ai sensi della Legge 155/2024, al Recupero delle liste di Attesa, sono pari a € 8.107.777, a favore delle sole Strutture Private.
Lo speso al IV Trimestre 2024 dalle Strutture Private è pari a € 8.107.777; rispetto a tali risorse non risulta alcun residuo non speso.

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