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Melanoma, convegno Asco, Ascierto: La dieta ricca di fibre aiuta l’immunoterapia

Due presentazioni orali sulle promettenti cure del melanoma uveale con anticorpi coniugati con un altro farmaco, un inibitore di un oncogene, iniettati direttamente nel melanoma dell’uvea. Un’arma da sfoderare in aggiunta alle terapie conservative di questo particolare e insidioso tumore che si annida nella tonaca vascolare dell’occhio (uno strato pigmentato suddiviso a sua volta in uvea anteriore, corpo ciliare ed iride, e uvea posteriore, coroide. Una cura adiuvante rispetto alle tradizionali tecniche (brachiterapia, protonterapia, radioterapia stereotassica).
E poi: lo studio Diet, teso a verificare il ruolo di una dieta ad alto contenuto di fibre alimentari (ricca di verdure, legumi e cereali integrali), che si è osservato essere il presupposto di una migliore risposta al trattamento con immunoterapia.
Sono queste le principali novità presentate da Paolo Ascierto, primario presso l’unità di di Oncologia medica e Terapie innovative del dipartimento Melanoma, Tessuti molli, del distretto Testa collo dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione G. Pascale di Napoli nella giornata conclusiva del convegno Asco di Chicago.
“Sono tutti di studi di estremo interesse – avverte il ricercatore partenopeo – in particolare quello sull’aggiunta di fibre nella dieta. Quello presentato a Chicago è uno studio randomizzato, in doppio cieco, che ha valutato l’impatto nella alimentazione, in particolare l’aumento delle fibre nella dieta, in pazienti affetti da melanoma in relazione all’efficacia dell’immunoterapia. E in effetti è emerso dallo studio che i pazienti che hanno assunto una dieta ricca di fibre, hanno avuto risultati migliori in termini di sopravvivenza libera da malattia. L’interesse diventa ancora maggiore in relazione al fatto che nei prossimi mesi inizieremo uno studio chiamato “Honey” finanziato dall’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) che verifica proprio gli effetti dell’aggiunta delle fibre nella dieta, e anche del fruttosio, nel migliorare l’impatto sul sistema immunitario”.
Uno studio che rimanda al ruolo emergente strettamente interconnesso tra dieta, qualità dei nutrienti, quantità di fibre, frutta, verdure e legumi col microbiota intestinale che sin dall’età pediatrica ha mostrato di svolgere un ruolo effettore sul sistema immunitario e sulla capacità di quest’ultimo di rispondere agli antigeni non solo virus e batteri ma anche proteine mutate “non self” e i recettori espressi da cellule tumorali. Ogni giorno i tessuti del nostro organismo, per errori nella replicazione del Dna, esprimono circa 30 mila cellule potenzialmente tumorali che nella loro totalità, tranne rari casi, interrompono il loro percorso sulla strada della tumorigenesi grazie all’intervento dei Natural killer e linfociti T citotossici che sono capaci di riconoscere proteine anomale e mutate. Solo quando il sistema immunitario, nel progressivo processo di senescenza, riduce la propria efficienza oppure quando le cellule sono sottoposte a mutazioni da carcinogeni ambientali che causano modifiche genetiche ed epigenetiche profonde e ripetute su uno o più geni chiave del controllo dello stato differenziato, si instaura una neoplasia che come primo meccanismo di diffusione e crescita agisce con un freno sul sistema immunitario. L’immunoterapia del cancro tende a rimuovere questo freno e si è visto che una dieta ricca di fibre aiuta a mantenere in efficienza questo straordinario strumento biologico che garantisce la nostra sopravvivenza a molte malattie.

Paolo Antonio Ascierto, originario di Benevento e attuale direttore dell’Unità di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative presso l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale” di Napoli, è stato recentemente riconosciuto come leader mondiale nella lotta al melanoma dalla classifica stilata da Expertscape.
Questo prestigioso riconoscimento si aggiunge a una carriera già ricca di successi e contributi significativi nel campo dell’oncologia. Ascierto è noto per il suo impegno nella ricerca e nello sviluppo di terapie innovative per il melanoma, una delle forme più aggressive di cancro della pelle. La sua partecipazione a congressi internazionali, come L’Asco e l’11º World Congress of Melanoma, testimonia il suo ruolo centrale nella comunità scientifica globale.
Oltre alla sua attività clinica e di ricerca, Ascierto, autore di numerose pubblicazioni scientifiche, ha contribuito alla definizione di linee guida internazionali per il trattamento del melanoma. La sua dedizione e competenza continuano a influenzare positivamente la gestione e la cura dei pazienti affetti da questa malattia.

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