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Nutrizione artificiale: chiarezza di responsabilità nel personale sanitario e riconoscimento delle competenze specializzate

Intervista ad Antonello Giannoni, Delegato Regionale SINPE per la Toscana. Già Direttore USD di Nutrizione Clinica e nad ASL Nord Ovest Toscana Ospedale Apuane

Durante l’evento di presentazione della “Carta dei Diritti dei Pazienti in Nutrizione Artificiale” in Toscana, Mondosanità ha intervistato Antonello Giannoni, Delegato Regionale SINPE per la Toscana e già Direttore USD di Nutrizione Clinica presso l’ASL Nord Ovest Toscana Ospedale Apuane. L’iniziativa, promossa da Motore Sanità e dall’A.N.N.A., ha ricevuto il patrocinio di ASAND (Associazione Scientifica Alimentazione Nutrizione e Dietetica) e SINPE (Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo), con il supporto incondizionato di SAPIO life, TAKEDA e VIVISOL Home Care Services.

Giannoni ha sottolineato: “È essenziale definire con precisione le responsabilità del personale sanitario, garantendo che i professionisti medici con competenze specifiche in questo campo siano riconosciuti e identificabili. Inoltre, è importante uniformare le competenze tra i centri di erogazione e assicurare una continuità di cura per i pazienti malnutriti anche dopo il ricovero ospedaliero. Questo include non solo la continuità assistenziale, ma anche l’accesso facilitato alle cure domiciliari, con un adeguato supporto e formazione per le famiglie. La nutrizione domiciliare è diventata una tecnica terapeutica personalizzata, adattata alle diverse esigenze dei pazienti anziani, fragili, oncologici, critici, chirurgici e quelli che vivono in solitudine. Tuttavia, la raccolta dei dati rimane una sfida a causa della mancanza di percorsi uniformi a livello regionale e nazionale. È necessaria una governance clinica e un percorso assistenziale chiaro per monitorare e valutare l’efficacia delle cure e fornire informazioni utili alle istituzioni. È fondamentale garantire un trattamento nutrizionale appropriato e sicuro, affidandolo a personale competente, considerando l’ampia necessità di intervento in nutrizione domiciliare, che coinvolge un gran numero di pazienti“.

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