Intervista ad Andrea Mandelli, Presidente FOFI
Affrontare il dolore cronico è una priorità assoluta per il Servizio sanitario della Regione Lazio, dato che circa 1,5 milioni di cittadini sono colpiti da questa condizione. Questa cifra, basata su stime nazionali, evidenzia l’urgenza e l’ampiezza della problematica, richiedendo un intervento strategico e ben coordinato. Recenti analisi hanno messo in luce gravi lacune nella gestione farmacologica e incertezze nei percorsi terapeutici, aspetti che sono stati approfonditamente discussi durante l’evento “Appropriatezza prescrittiva e corretta informazione: fattori chiave nella gestione del dolore cronico – Regione Lazio”. L’incontro, organizzato da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Angelini Pharma, ha fornito un’analisi dettagliata delle sfide esistenti e delle soluzioni necessarie per migliorare la gestione del dolore cronico nella regione.
Andrea Mandelli, Presidente della Federazione Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), ha dichiarato: “Il farmacista territoriale svolge un ruolo cruciale nella gestione del dolore lieve e moderato, aiutando i pazienti a orientarsi tra le numerose informazioni disponibili online e a confrontarsi sia con il medico di medicina generale sia con noi. È essenziale stabilire un’alleanza efficace, come previsto dal DM77, e approfondire ulteriormente questa collaborazione per permettere a medici e farmacisti di offrire risposte realmente utili ai cittadini. Troppo spesso, la vasta quantità di dati diffusi attraverso i mezzi di comunicazione crea confusione invece di fornire chiarezza. Eventi come questo devono stimolare una riflessione che metta al centro i professionisti della salute e promuova una collaborazione concreta, come previsto dalla legge sulla farmacia dei servizi del 2009, per garantire al cittadino un supporto qualificato e risposte efficaci. Il problema sorge quando le indicazioni e le pratiche sanitarie non vengono seguite correttamente, portando a una gestione inadeguata delle risorse e dei farmaci, come nel caso della Nota 66. Questo è un tema complesso, ma è evidente che i pazienti cercano risposte rapide e facili. La collaborazione tra le professioni sanitarie, che operano direttamente sul territorio, può offrire risposte omogenee e concrete, dimostrando l’importanza e il valore delle nostre professioni. Questa alleanza è fondamentale e assume un’importanza ancora maggiore sul territorio, specialmente dopo la pandemia”.
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