Sono numerosi i fattori che influenzano la decisione di prescrivere un farmaco equivalente e la scelta del paziente nel preferire un prodotto equivalente rispetto ad una referenza brand: fattori culturali, informazione sulle modalità di produzione e registrazione, capillarità e continuità di distribuzione dei prodotti. Si torna a parlare di farmaci equivalenti e l’occasione è stata il 3 luglio scorso, a Perugia, durante l’evento organizzato da Motore Sanità
Secondo Luca Tedeschi, vice segretario regionale Simg di Regione Umbria, “il farmaco equivalente è una risorsa importante per garantire migliori cure. È necessaria, pertanto, una politica di sostegno culturale, centrata sulla corretta informazione ai cittadini, oltre che di convincimento “scientifico” dei medici prescrittori basato sulla formazione e sulla discussione nei luoghi appropriati”.
La Società italiana di medicina e delle cure primarie (Simg) da anni ha promosso il consumo dei farmaci equivalenti e ne promuove l’utilizzo in numerosi eventi congressuali ed extracongressuali, sottolineandone la sicurezza e l’efficacia, come risulta dai dati di bioequivalenza e equivalenza terapeutica (dati condivisi a livello internazionale).
Come ha spiegato il dottor Tedeschi, “Simg è da sempre impegnata a far sì che il medico di medicina generale impari a conoscerli e a utilizzarli al meglio, in quanto nella pratica clinica quotidiana è direttamente coinvolto per la peculiarità del rapporto medico-paziente intrinseco alla medicina di famiglia”.
Lo abbiamo ascoltato ai microfoni di Mondosanità.
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