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Vivere al chiuso: l’importanza di rendere i nostri ambienti più sani

L’Accademia Italiana di Biofilia rivela che, nel nostro Paese, si trascorre il 90% del tempo in spazi chiusi, ed evidenzia come l’integrazione di elementi naturali possa migliorare la salute e il benessere

Secondo l’Aib, gli italiani trascorrono circa 22 ore al giorno in spazi chiusi, come case, uffici, scuole e negozi. Questo tempo eccessivo al chiuso ha effetti negativi sulla qualità della vita e sul benessere psicofisico.

La presidente dell’Aib, Rita Trombin, sottolinea che aggiungere elementi naturali negli ambienti interni può migliorare la salute, ridurre lo stress e aumentare la produttività. Questo approccio, noto come design biofilico, si basa sull’idea di integrare la natura negli spazi costruiti attraverso l’uso di luce naturale, piante, materiali naturali e visuali esterne. Si è osservato come, negli uffici che incorporano design biofilico, si registri un significativo miglioramento della produttività e della qualità del lavoro. A scuola, la velocità di apprendimento degli studenti cresce in modo rilevante, e negli ospedali, la biofilia riduce l’ansia nei pazienti aiutando a velocizzare i tempi di guarigione.

Recentemente, l’Accademia Italiana di Biofilia ha rivelato che vivere a ridosso di spazi verdi può ridurre il rischio di sviluppare malattie croniche fino al 25%. La presenza di alberi e giardini non solo arricchisce il nostro benessere, ma gioca un ruolo fondamentale nel mantenere temperature più fresche durante le ondate di calore, riducendo le polveri sottili e altri inquinanti nell’aria. 

Questi dati suggeriscono che la biofilia potrebbe generare risparmi significativi sulla spesa sanitaria nazionale, con stime che si avvicinano ai 600 milioni di euro all’anno, in particolare grazie all’aiuto nella diminuzione di disturbi e disagi psicologici della popolazione. L’interconnessione con la natura non porta vantaggi soltanto agli individui, ma può contribuire ad una società più sana, rendendo gli spazi più accoglienti. Durante l’assemblea del 17 settembre tenutasi presso la Camera dei Deputati, sono stati presentati studi che sottolineano come l’integrazione della natura negli spazi urbani possa trasformare la nostra qualità di vita. Le testimonianze dei partecipanti hanno evidenziato la necessità di politiche pubbliche che incoraggino il design biofilico nelle città italiane, affinché tutti possano godere di ambienti più salubri e stimolanti.

Inoltre, si è osservato come i negozi che adottano un arredo naturale, caratterizzato da ampie finestre, ventilazione naturale e vegetazione, registrino incrementi delle vendite fino al 20%, accompagnati da un notevole aumento degli ingressi e del tempo di permanenza dei clienti.

Tuttavia, non va trascurata la necessità di esperienze all’aperto. Dopo le restrizioni dovute alla pandemia, è emersa una rinnovata voglia di stabilire un legame con la natura. Questo desiderio evidenzia l’importanza di progettare ambienti che integrino la natura nei contesti cittadini, favorendo un futuro urbano più sostenibile e armonioso, in cui città e natura possano unirsi in un’unica esperienza.

Piccoli accorgimenti, come aggiungere piante e utilizzare materiali naturali come legno e pietra, possono trasformare gli spazi. Semplici gesti, come trascorrere del tempo all’aperto, possono favorire un miglioramento psicofisico. Queste azioni arricchiscono il quotidiano e creano ambienti, sia interni che urbani, capaci di avere un impatto positivo sulla qualità della vita.

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