Il plasmodio della malaria si affida a un sensore a base di proteine per capire dove si trova (nella zanzara o nell’uomo). Interferendo con questo segnale lo potremmo bloccare.
Una strada alternativa alle tante vie percorse per sconfiggere la malaria potrebbe essere far perdere il senso dell’orientamento al parassita la causa, il Plasmodium falciparum.
Un gruppo di biologi dell’Università di Ginevra ha infatti individuato un nuovo gruppo di sensori fatti di proteine che il microrganismo sfrutta per capire dove si trova, e a che punto è del suo ciclo di replicazione. Interferendo con questa “bussola” si potrebbe forse riuscire a fermare il plasmodio, prevenendo ulteriori danni. La ricerca è stata pubblicata su Science Advances.