La ricerca, condotta utilizzando dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) che includeva mezzo migliaio di casi di psoriasi, ha rivelato un interessante legame tra la gravità della malattia e i livelli di vitamina D nel sangue dei pazienti.
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce la pelle di milioni di persone nel mondo. Spesso associata a sintomi come prurito, desquamazione, arrossamento e ispessimento della cute, questa condizione può avere un impatto significativo sulla qualità della vita.
Tuttavia, secondo uno studio presentato al convegno della Società Americana di Nutrizione, Nutrition 2023, a Boston, sembra che ci sia una luce in fondo al tunnel per quanti soffrono di psoriasi. La ricerca, condotta utilizzando dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) che includeva mezzo migliaio di casi di psoriasi, ha rivelato un interessante legame tra la gravità della malattia e i livelli di vitamina D nel sangue dei pazienti.
L’analisi ha dimostrato che i pazienti con livelli più bassi di vitamina D presentavano una psoriasi più grave rispetto a quelli con livelli più elevati della vitamina. Questa scoperta apre la strada a nuove possibilità di trattamento per i pazienti affetti da questa malattia della pelle, con la vitamina D che viene considerata come una potenziale terapia.
Secondo Rachel Lim, della Brown University, le creme alla vitamina D sono già emerse come nuove terapie per la psoriasi, ma i risultati di questo studio suggeriscono che anche una dieta ricca di vitamina D o l’integrazione orale di questa vitamina potrebbero fornire alcuni benefici ai pazienti. La carenza di vitamina D sembra essere legata allo sviluppo delle malattie della pelle, poiché questa vitamina influisce sulla risposta immunitaria del corpo e ha effetti diretti sulle cellule coinvolte nella riparazione della pelle.
Gli autori dello studio affermano che, con l’aumento dell’interesse del pubblico nell’integrazione vitaminica, è importante esaminare ulteriormente la connessione tra i livelli di vitamina D e la gravità della psoriasi. I ricercatori hanno identificato 491 casi di psoriasi da oltre 40.000 partecipanti NHANES, dimostrando un legame significativo tra i livelli bassi di vitamina D e una maggiore gravità della malattia. Inoltre, hanno anche scoperto che i pazienti con una minore estensione cutanea interessata dalla psoriasi avevano i livelli più alti di vitamina D, mentre quelli con un’estensione maggiore avevano i livelli più bassi.
Sebbene questi risultati siano promettenti, è importante sottolineare che l’integrazione di vitamina D deve essere consigliata da un medico, sulla base delle esigenze specifiche di ogni paziente. Un esame del sangue può fornire informazioni accurate sui livelli di vitamina D di un individuo, consentendo al medico di prescrivere la giusta dose di integrazione.
In un prossimo futuro, la vitamina D potrebbe rappresentare una soluzione potenzialmente indicata come coadiuvante per alleviare i sintomi della psoriasi. La ricerca ha dimostrato un chiaro legame tra i livelli di vitamina D e la gravità della malattia, aprendo la strada a nuove opportunità di trattamento. Tuttavia, è importante ricordare che dobbiamo ancora avere risultati definitivi dai test, e che l’integrazione vitaminica deve essere sempre titolata e seguita sotto il consiglio del medico, per garantire risultati concreti
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