Si è parlato di malattia di genere e di malattie infettive al Centro congressi dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive IRCCS “Lazzaro Spallanzani” di Roma. L’11 dicembre scorso si sono confrontati tra i diversi professionisti dell’istituto anche Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano su “Aspetti farmacologici e medicina di genere”; Elena Ortona, Direttrice del Centro di riferimento Medicina di Genere, ISS, Roma su “Update sulla medicina di genere in Italia”; Marialuisa Appetecchia, Direttrice UO di Endocrinologia Oncologica, Istituto Nazionale Tumori Regina Elena-IFO IRCCS Roma e Referente Rete IRCCS Medicina di Genere su “Oncologia di genere tra presente, passato e prospettive future”
L’Istituto Spallanzani da tempo ha sposato il Gender equality plan, “un programma – come ha sottolineato il direttore scientifico Enrico Girardi – in cui crediamo fortemente e che da noi è realtà”.
La dottoressa Delia Goletti, responsabile scientifico del corso, ha introdotto il tema della medicina di genere, sottolineando che un approccio di genere nella pratica clinica “consente di promuovere l’appropriatezza e la personalizzazione delle cure generando vantaggi anche economici al fine di una migliore gestione del servizio sanitario nazionale. Questo corso declinato nei diversi ambiti delle malattie infettive è per tutti noi una grande opportunità di formazione” ha dichiarato.
“La medicina genere-specifica – ha spiegato la Goletti – si occupa delle differenze biologiche tra i due sessi e delle differenze più propriamente di genere legate a condizioni socioeconomiche e culturali e della loro influenza sullo stato di salute e di malattia. Differenze tra donne e uomini, infatti, si osservano sia nella frequenza che nella sintomatologia e gravità di numerose malattie, nella risposta alle terapie e nelle reazioni avverse ai farmaci o vaccinazioni, nelle risposte a sostanze chimiche o tossiche presenti nell’ambiente, nell’accesso alle cure”.
Secondo il professor Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto Mario Negri di Milano, che ha parlato di “Aspetti farmacologici e medicina di genere”, la medicina penalizza le donne. “Le stesse malattie hanno differenze di genere nella prevalenza, nella durata e negli esiti. Differenze che si osservano nella frequenza, nella sintomatologia, nell’incidenza, nell’età, nella risposta immunitaria. La ricerca farmacologica va fatta tenendo in considerazione le differenze di genere perché gli effetti di un farmaco sono diversi per uomini e donne”.
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