“Il sistema sanitario italiano vive anni cruciali per la sua sopravvivenza, è malato, necessita di interventi tanto radicali, strutturali e trasversali quanto urgenti anche per scongiurare il rischio di una metamorfosi verso un sistema privatistico”. Sono state le parole del Segretario nazionale di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio alla decima edizione della Winter School di Motore Sanità di Cernobbio
L’evento ha riunito oltre 200 relatori, conta decine di sessioni plenarie e laboratori per mettere attorno a uno stesso tavolo le istituzioni che governano la salute, i ministeri, le regioni, i manager, amministratori di sanità pubblica e privata, medici, infermieri e tecnici, operatori, società scientifiche, ordini professionali, associazioni di categoria, opinon leaders, sindacati e pazienti.
I dati che Anaao Assomed ha portato al tavolo sono sconcertanti: l’Italia è al quattordicesimo posto come numero di medici in rapporto alla popolazione, i medici italiani sono i più anziani d’Europa (il 56% dei medici ha più di 55 anni e 1 su 4 ha più di 65 anni), si perdono ogni anno una parte degli investimenti nel formare i nostri medici che poi fuggono all’estero perché non trovano le condizioni lavorative ed economiche adeguate e in linea con gli altri paesi europei e di altri continenti (ogni anno si stima fuggano 1500 medici). In questo scenario, secondo Anaao Assomed, trovano terreno fertile le cooperative, segno tangibile della destrutturazione professionale.
Vale a dire, ha proseguito Di Dilverio, £medici pagati a cottimo, che lavorano in barba alla legge europea sui riposi e senza una verifica reale delle competenze rispetto agli ambiti di lavoro in cui sono chiamati a praticare la professione”.
Cosa serve allora? “Sono necessari interventi volti a far recuperare l’appeal al nostro sistema ospedaliero: valorizzazione economica (un medico italiano guadagna il 70% in meno di un collega tedesco e il 40% in meno di un inglese) e possibilità di far carriera sono i primi passi necessari a fermare la fuga dal pubblico. Inoltre è necessario ottenere la depenalizzazione dell’atto medico, percorso mai completato e un nuovo modello di lavoro più flessibile, meno intricato e legato da burocrazie e vincoli” ha risposto Pierino De Silverio.
Una ricetta semplice, secondo il segretario nazionale di Anaao Assomed, ma con tanti ingredienti, ingredienti che solo attraverso una vera presa di coscienza politica ed etica dei legislatori potranno essere miscelati. “Oggi – conclude Di Siverio – il diritto alla salute dei cittadini è strettamente intrecciato al destino professionale di tutti gli operatori sanitari del servizio sanitario nazionale. Perciò, la battaglia in difesa della sanità pubblica è la battaglia di tutti. Solo se saremo uniti potremo vincerla”.
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