Le conquiste scientifiche e in campo farmacologico che si stanno ottenendo grazie alle nuove tecnologie erano impensabili fino a qualche anno fa
L’innovazione va considerata un aspetto positivo del progresso insito nella evoluzione della scienza. Non bisogna spaventarsi: l’innovazione ci ha portato a nuovi farmaci ipolipemizzanti e molecole che non avremmo mai pensato di poter utilizzare fino a qualche anno fa come nuove molecole in grado di ridurre la placca aterormatosa già formata assorbendo come una spugna i componenti della placca che ostruisce le arterie da somministrare in aggiunta ai farmaci che bloccano la formazione di nuova placca lipidica. Oppure molecole che, grazie a particolari tecnologie, possono essere assorbite meglio. Pensiamo all’intelligenza artificiale: ci consente di individuare i pazienti che mostrano maggiori fattori di rischio cardiovascolare stratificando e pianificando le terapie più efficaci e nel tempo più gusto. Questo ci consentirà di individuare il paziente specifico con altissima appropriatezza e questo vuol dire spendere di meno e individuare il paziente su cui intervenire e dare un farmaco personalizzando la cura. Tenere un po’ più basso il colesterolo è sufficiente ma se si fa per tutta la vita. Tenere un po’ più bassa la pressione è sufficiente ma se si fa per tutta la vita. E questa popolazione avrà un rischio drammaticamente più basso della popolazione della stessa età.
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