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Vignale: “Investire Sulla Sanita’ Per Far Crescere Il Piemonte”

“Occuparsi di Sanità significa ragionare sulla qualità delle cure e sui servizi territoriali, ma anche riflettere su un settore economico fondamentale per il Piemonte, che può e deve diventare un territorio ancor più attrattivo per gli investimenti su salute, ricerca e sviluppo”. E’ una visione ampia quella di Gian Luca Vignale, attuale capo di gabinetto del presidente della Regione Piemonte e candidato alle elezioni Regionali dell’8 e 9 giugno nella lista civica Cirio Presidente, che considera il “sistema salute” nel suo complesso per dare risposte ai cittadini, ma anche agli stakeholder che della Sanità e dei servizi sociosanitari sono il motore

Vignale, martedì sera, è intervenuto al convegno “La filiera della salute: una priorità per il Piemonte”, che ha visto confrontarsi, nella splendida cornice dell’Hotel Principi di Piemonte, i rappresentanti della sanità pubblica e di quella privata. Due mondi che “non sono contrapposti – ha sottolineato Vignale in una sala delle Feste gremita, davanti ai vertici delle Asl e delle cliniche tutti riuniti in un evento a cui ha partecipato anche Motore Sanità -, ma devono fare sistema in un’ottica di crescita e sviluppo”. In nome di una “complementarietà” che, “attraverso un’integrazione di servizi, serva anche ad attrarre investimenti sul territorio”. 

Per farlo, sottolinea Vignale, occorre innanzitutto “considerare la sanità come un settore economico”. Ampliando i servizi, ad esempio con “l’apertura degli ambulatori in orario serale” prevista dal piano sanitario della coalizione che sostiene il governatore, “che sarà un investimento sul lavoro dei medici e degli infermieri”. Ma anche “puntando su ricerca e sviluppo, in cui il Piemonte già eccelle, con una spinta all’innovazione tecnologica e alla ricerca sul cancro, fondamentali dal punto di vista dei benefici sanitari, ma anche dal punto di vista industriale”.

 Il modello per governare questo sistema complesso, “non può che essere quello della condivisione, come abbiamo sperimentato con il modello Dirmei, con una filiera corta di comando, mettendo attorno a un tavolo alla stessa ora tutti i soggetti interessati, riuscendo a dare risposte rapide ed efficaci. Credo – conclude Vignale – che questo sia il modello che va replicato. Con le aziende che hanno una loro legittima autonomia e la Regione che esercita la altrettanto legittima attività di coordinamento. Lavorando tutti insieme per raggiungere un obiettivo comune, come abbiamo fatto con la Dgr 10, attraverso cui abbiamo liberato alcune decine di migliaia di giornate letto all’interno degli ospedali”.

La salute, dunque, come suggerisce il titolo del convegno di ieri sera, è una filiera. E governarla, creando le condizioni affinché gli stakeholder operino in sinergia, è una priorità. A dimostrare l’attenzione che ruota attorno al tema, la grande partecipazione al dibattito moderato dal direttore di Torino Cronaca, Beppe Fossati, e introdotto dal presidente di Ires, Michele Rosboch, che ha presentato una relazione da cui emerge come la filiera della Sanità, in Piemonte, almeno in termini di addetti, valga più dell’Automotive. Con riferimento al solo settore privato, gli addetti della filiera sanitaria sono 158.552, a cui si possono aggiungere i dipendenti del settore pubblico, che hanno superato i 56.500 occupati. La filiera dell’Automotive, dal canto suo, conta in tutto 56.800 addetti. “Un dato che da solo – ha spiegato Rosboch – basta a far comprendere la centralità di questo settore”.

Il fatturato della “Life Science”, nella nostra Regione, vale 5,3 miliardi di euro, con un valore aggiunto della produzione di 2,2 miliardi e immobilizzazioni per 2,4 miliardi. La spesa sanitaria, invece, vale 9,28 miliardi di euro.

E la filiera della salute, al Principi di Piemonte, è tutta rappresentata, con gli interventi di Adriana Boccuzzi, primario di medicina d’Urgenza dell’Ospedale San Luigi, Antonio Cotroneo, direttore del dipartimento di Geriatria dell’Asl Città di Torino, Fabiano Zanchi, direttore delle Professioni Sanitarie, Amedeo Prevete, presidente di Uneba Piemonte e Giancarlo Perla, presidente Aiop Regione Piemonte. In sala, i vertici delle Asl piemontesi, ma anche della sanità privata che hanno accolto con un fragoroso applauso il governatore Cirio. “Esattamente 31 minuti fa – ha annunciato il governatore – ho firmato l’accordo con i medici di medicina generale, che non veniva rinnovato dal 2006. Hanno firmato tutte le sigle e con questo accordo complessivo abbiamo trovato un sistema di attuazione della nuova normativa nazionale che ci permette le aggregazioni funzionali territoriali, integrando i medici di medicina generale e la guardia medica sul territorio in modo da coprire i servizi dalle 8 alle 20, 7 giorni su 7. Il primo tassello concreto per la medicina territoriale, che lunedì approveremo in giunta”.

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