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Al via la sorveglianza epidemiologica delle sindromi parainfluenzali

Monitoraggio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) attraverso la rete RespiVirNet

Con l’arrivo della stagione fredda, riprende l’importante attività della sorveglianza epidemiologica dedicata alle sindromi simil-influenzali in Italia, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) attraverso la rete RespiVirNet. Questa iniziativa, che rappresenta un fondamentale strumento di monitoraggio per la salute della popolazione, fornisce dati preziosi per affrontare le malattie respiratorie e garantire una risposta adeguata all’eventuale insorgenza di epidemie influenzali.

La sorveglianza è partita già in questo mese e culminerà, come annunciato, con l’avvio della sorveglianza virologica fissata per l’11 novembre. Gli esperti si aspettano i primi dati sulla diffusione delle sindromi simil-influenzali entro due o tre settimane. RespiVirNet utilizza un approccio collaborativo, coinvolgendo medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, ma anche referenti delle Asl e delle Regioni, e una rete di laboratori regionali dedicati.

L’obiettivo del sistema è quello di monitorare almeno il 4% della popolazione italiana, una percentuale ritenuta sufficiente per fornire stime affidabili sull’andamento delle malattie respiratorie. Questo monitoraggio si basa su segnalazioni di casi inviati dai medici sentinella, che non si limitano alle sole infezioni influenzali, ma comprendono anche altre patologie respiratorie provocate da una varietà di virus.

Tra gli agenti patogeni di interesse per la sorveglianza troviamo i virus influenzali (tipi A e B), il virus SARS-CoV-2, il virus respiratorio sinciziale, i rhinovirus, i virus parainfluenzali, l’adenovirus, il metapneumovirus, il bocavirus e altri coronavirus umani. Quest’ampia gamma di monitoraggio consente non solo di valutare l’incidenza delle sindromi simil-influenzali, ma anche di identificare le varianti virali in circolazione, con conseguenze dirette per la sanità pubblica.

Nella scorsa stagione influenzale, sono stati registrati circa 14,6 milioni di casi di sindromi simil-influenzali, con un significativo picco nelle ultime due settimane del 2023. Questo dato mette in evidenza quanto la sorveglianza epidemiologica sia cruciale per tenere sotto controllo la salute pubblica e per prevenire potenziali focolai. Al tempo stesso, sono state somministrate 10,5 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale, un numero incoraggiante che riflette l’importanza della vaccinazione nella prevenzione delle complicanze influenzali. Di fronte a questo scenario, è fondamentale che la popolazione rimanga informata e attivamente coinvolta nella prevenzione delle malattie respiratorie. 

La sorveglianza epidemiologica, come quella programmata dall’Istituto Superiore di Sanità, rappresenta un potente alleato, ma la partecipazione attiva dei cittadini è altrettanto cruciale, vediamo i punti chiave.

1. Importanza della vaccinazione. La vaccinazione antinfluenzale deve essere considerata una priorità, soprattutto per le categorie più a rischio come gli anziani, i bambini e le persone con patologie croniche. È opportuno recarsi presso i propri medici o le strutture sanitarie per ricevere il vaccino, che è gratuito per le persone appartenenti ai gruppi a rischio.

2. Monitoraggio dei sintomi. Essenziale che ciascuno presti attenzione ai sintomi respiratori, come febbre, tosse e mal di gola. Segnalare tempestivamente al medico qualsiasi manifestazione influenzale è fondamentale, non solo per una diagnosi tempestiva, ma anche per contribuire al monitoraggio epidemiologico.

3. Igiene e comportamenti a rischio. Mantenere buone pratiche igieniche, come il lavaggio frequente delle mani e l’uso di mascherine in situazioni affollate, contribuisce a ridurre il rischio di trasmissione di virus respiratori. Inoltre, evitare di frequentare luoghi affollati durante i picchi di focolai influenzali può ridurre notevolmente la possibilità di contrarre infezioni.

4. Informazione e consapevolezza. La popolazione deve essere costantemente informata sui dati epidemiologici e sulle avvertenze sanitarie. L’Istituto Superiore di Sanità pubblica regolarmente aggiornamenti e raccomandazioni che possono guidare le scelte individuali e collettive.

In definitiva, la sorveglianza rappresenta un elemento fondamentale per la gestione delle sindromi parainfluenzali. Un approccio integrato, che unisca la sorveglianza attiva alla partecipazione della popolazione, potrà non solo migliorare gli esiti sanitari, ma anche garantire una risposta più efficace a eventuali emergenze sanitarie. La salute è un bene collettivo e la responsabilità di ciascuno di noi è cruciale per preservarlo.

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