L’intervento del Vice Presidente e Assessore al Bilancio e Finanza della Regione all’evento di Motore Sanità a Brescia
Rafforzare la rete e puntare su terapie innovative. E’ questo il messaggio che ha voluto dare il Vice Presidente e Assessore al Bilancio e Finanza della Regione Lombardia, Marco Alparone, intervenuto con un videomessaggio all’evento organizzato a Brescia da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Lilly e di Project Way. “Quella dell’Alzheimer e delle malattie neurodegenerative”, ha detto Alparone, “è una sfida importante che dobbiamo vincere insieme. Una sfida a fare prima e a fare meglio, confrontandoci sui processi e sulla presa in carico della malattia”. In questo senso, “il tema della diagnosi precoce è assolutamente fondamentale per garantire qualità di vita ai nostri cittadini”. Riuscire a fare una presa in carico precoce del disturbo neurocognitivo e della malattia di Alzheimer vuol dire permettere ai pazienti e ai loro famigliari di condurre una vita più lunga, in salute”.
“Oggi – ha sottolineato Alparone – possiamo contare sull’innovazione tecnologica e sull’accesso a tutte quelle terapie farmacologiche innovative che ci permettono di ridurre il decorso della malattia attraverso la presa in carico territoriale”.
Alparone ha sottolineato la necessità di “lavorare in rete, partendo dall’ottimizzazione delle risorse disponibili, perchè la tenuta del Sistema sanitario nazionale sotto il profilo economico vuol dire anche avere una capacità di risposta rispetto ai bisogni dei pazienti”. In questo senso, “la prevenzione diventa fondamentale. Nel disturbo neurocognitivo intercettare la malattia il prima possibile vuole dire non soltanto mettere il paziente nelle migliori condizioni di vita”, ma anche offrire alla sua famiglia “il percorso migliore per poter affrontare il percorso di cura”. In questo, ha proseguito Alparone, “dobbiamo fare di più e fare meglio rafforzando l’attività territoriale”.
“Le attività da implementare – ha proseguito Alparone – sono tutte correlate: dalla presa in carico territoriale, all’accompagnamento del paziente e della famiglia, all’accesso alle terapie innovative e all’innovazione tecnologica”. “Questi sono i percorsi da costruire insieme, partendo anche dalla formazione e dall’informazione”. Coinvolgendo anche “tutte quelle associazioni di volontariato che si occupano di questi pazienti e possono fare un lavoro importante”. Oggi, pazienti e caregiver, possono avere “risposte molto positive grazie alle terapie farmacologiche nuove che, se prese precocemente, rallentano in maniera significativa la malattia, grazie all’innovazione tecnologica e grazie a quella rete fatta di persone, dai professionisti sanitari ai volontari, che possono prendere in carico queste famiglie accompagnandole in un percorso difficile che, se non viene fatto da soli, è sicuramente meno faticoso”.