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Violenza, continuità assistenziale: tentativo di rapina a mano armata ad Acerra.

Fimmg: «Solidarietà ai colleghi». Alle Aziende: «Sicurezza vera nei presidi territoriali che devono essere allocati in aree idonee»
 «Esprimiamo la nostra piena solidarietà e vicinanza alle colleghe e al collega di continuità assistenziale che, durante il proprio turno alla guardia medica di Acerra, si sono trovati esposti a un episodio gravissimo di violenza armata. Si è sfiorata la tragedia: chi lavora di notte nei servizi territoriali non può essere lasciato solo. Pretendiamo che i professionisti della continuità assistenziale possano curare i cittadini senza mettere a rischio la propria incolumità». Tommasa Maio, segretario nazionale Fimmg Continuità Assistenziale, commenta così l’incredibile episodio avvenuto nella tarda serata di martedì ad Acerra, provincia di Napoli. Intorno alle 23, un uomo armato ha tentato una rapina presso la guardia medica di Acerra, dove in quel momento erano in servizio tre medici. L’aggressore, dopo aver scavalcato la cancellata ed essere penetrato nel cortile, è stato di fatto bloccato dalla prontezza dei sanitari, che si sono barricati all’interno e hanno lanciato l’allarme. Durante la fuga, il criminale ha esploso diversi colpi di pistola contro le pareti esterne della struttura. Solo per caso nessuno è rimasto ferito. «Siamo di fronte a un episodio inaccettabile, che va ben oltre il già intollerabile fenomeno delle aggressioni al personale sanitario» sottolinea Luigi Sparano, segretario vicario Fimmg Campania. «Qui non parliamo di un’escalation legata alla frustrazione di un singolo utente, ma di un presidio sanitario bersagliato da colpi d’arma da fuoco in un’azione verosimilmente predatoria. È un salto di qualità nella percezione di insicurezza che non possiamo assolutamente tollerare e che, evidentemente richiede una riflessione sul posizionamento di quella sede». Di qui la richiesta all’ASL Napoli 2 Nord di una verifica puntuale sulla correttezza dell’allocazione della sede di continuità assistenziale in quella specifica zona, già segnalata come critica, e più in generale – aggiunge Maio – sull’adeguatezza delle condizioni strutturali e logistiche delle guardie mediche del territorio. «È necessario mettere in campo ogni possibile azione per garantire la sicurezza di chi lavora per la salute dei cittadini: sedi opportunamente protette, videosorveglianza e protocolli chiari di gestione del rischio». Per Fimmg non può esistere una vera assistenza territoriale h24 se la sicurezza di chi vi opera è considerata un optional. «Chi chiede ai medici di essere presenti, disponibili e vicini alla popolazione, deve anche assumersi la responsabilità di proteggerli e tutelarli. Su questo punto non siamo disposti ad arretrare».

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